Perché esiste il Natale?
In questi giorni si festeggia il Natale. Tanti impegni, tanti addobbi, una cena speciale, spese e regali. In mezzo a tutte le faccende, ti sei fermato a considerare perché celebriamo il Natale?
Certamente molti sanno che il Natale è il ricordo della nascita di Gesù Cristo. Ma non tutti sanno perché Gesù nacque; non sanno che non solo nacque, ma Gesù venne dal cielo al mondo per compiere un’opera. Quindi, il Natale ricorda l’arrivo di Gesù nel mondo, l’inizio della sua missione. Qual era la missione di Gesù, e cosa c’entra con te, caro lettore? Troviamo le risposte a queste domande nella Parola di Dio. Prendiamo alcuni minuti insieme per scoprire quello che Dio ci dichiara in essa.
Mandato per perdonare i peccati, per salvare
Diversamente da ogni altro uomo, Gesù non iniziò ad esistere al momento della sua concezione. Invece, Gesù Cristo è sempre esistito, dall’eternità passata, in cielo. Egli è stato mandato nel mondo per compiere una missione. Da secoli Dio aveva annunciato la venuta di Gesù Cristo nel mondo, e l’opera che avrebbe compiuto.
Poco prima della nascita di Gesù, Dio mandò un angelo a Giuseppe per annunciargli di prendere Maria come moglie, nonostante ella fosse già incinta di Gesù. Nota ciò che l’angelo dichiara in merito a quale sarebbe stata l’opera principale di Gesù.
“Ma, mentre rifletteva su queste cose, ecco che un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria come tua moglie, perché ciò che è stato concepito in lei è opera dello Spirito Santo. Ed ella partorirà un figlio e tu gli porrai nome Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati”.” (Matteo 1:20-21)
L’opera principale di Gesù era di salvare dai peccati. Vediamo questo anche nel vangelo di Luca, dove Dio ci spiega che mandò Giovanni, il Battista, per annunciare l’arrivo di Cristo. Alla nascita di Giovanni, suo padre profetizzò del ruolo che Giovanni avrebbe avuto, e nota bene, di quello che il Signore (Gesù Cristo) avrebbe offerto al popolo.
“E tu, o piccolo bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché tu andrai davanti alla faccia del Signore a preparare le sue vie, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza, nel perdono dei loro peccati;” (Luca 1:76-77)
Gesù è venuto nel mondo per provvedere la possibilità del perdono dei peccati.
Come ha compiuto questo?
Però, come sarebbe stato compiuto questo? In che modo Gesù poteva offrire il perdono dei peccati?
Gesù spiegava ai suoi discepoli ripetutamente quello che doveva fare per compiere la sua missione di provvedere il perdono dei peccati. Ascolta quello che dichiarava Gesù:
“Da quel momento Gesù cominciò a dichiarare ai suoi discepoli che era necessario per lui andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, essere ucciso e risuscitare il terzo giorno.” (Matteo 16:21)
“Poi cominciò a insegnare loro che era necessario che il Figlio dell’uomo soffrisse molte cose, fosse riprovato dagli anziani dai capi dei sacerdoti e dagli scribi e fosse ucciso, e dopo tre giorni risuscitasse.” (Marco 8:31)
Per poter provvedere il perdono dei peccati, era necessario che Gesù fosse ucciso e che risuscitasse. I suoi discepoli non capirono subito questa verità. Anzi, fino ai giorni immediatamente seguenti la morte di Gesù, i discepoli non l’avevano ancora compreso. Il giorno della sua risurrezione, Gesù apparve a due dei discepoli, e spiegò loro che era stato necessario che Lui morisse e risuscitasse, e che questo era già stato predetto da secoli nelle Scritture.
“Allora egli disse loro: “O insensati e tardi di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno detto! Non doveva il Cristo soffrire tali cose, e così entrare nella sua gloria?”.” (Luca 24:25-26)
“Poi disse loro: “Queste sono le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a mio riguardo nella legge di Mosé, nei profeti e nei salmi”. Allora aprì loro la mente, perché comprendessero le Scritture, e disse loro: “Così sta scritto, e così era necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti il terzo giorno” (Luca 24:44-46)
Perciò, per poter compiere la sua missione di provvedere il perdono dei peccati, era necessario che il Cristo soffrisse, ossia, morisse, e poi risuscitasse vittorioso: questo era lo scopo della Sua venuta sulla terra, il significato del Natale. Cristo è nato per morire sulla croce. Non vi è stato messo per caso, né era semplicemente una conseguenza del comportamento malvagio dei capi dei Giudei o di Pilato. Era tutto prestabilito da Dio. Era tutto necessario. Perché era necessario? In che senso era necessario? E poi, cosa c’entra con TE? Dio ci dà la vera risposta, scritta in modo chiaro nella Parola di Dio.
Il salario del peccato
Per capire perché era necessario che Gesù morisse sulla croce, e risuscitasse, per poterci dare il perdono dei nostri peccati, dobbiamo prima sapere che Dio ha stabilito che dopo la morte, ogni persona sarà giudicata perché sia stabilito il suo destino eterno.
“E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio,” (Ebrei 9:27)
Abbiamo solo il tempo che Dio ci lascia vivere su questa terra, pochi o tanti anni che siano, per prepararci a questo giudizio. Dopo sarà troppo tardi.
Perché Dio ci giudicherà? Saremo giudicati per i nostri peccati. La Parola di Dio ci annuncia il salario del peccato, ovvero come Dio punirà coloro che sono peccatori.
La condanna per il peccato è la morte: il salario del peccato è la morte (Romani 6:23)
Questo non si riferisce alla morte fisica, a cui ogni uomo è soggetto, bensì alla morte spirituale, vale a dire, la separazione eterna da Dio. Questa viene comunemente chiamata inferno. L’inferno descrive lo stato di essere eternamente respinti dalla presenza di Dio. Leggiamo un altro brano dalla Parola di Dio che parla di questo.
“…il Signore Gesù Cristo apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono all’evangelo del Signor nostro Gesù Cristo. Questi saranno puniti con la distruzione eterna, lontani dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza,” (2Tessalonicesi 1:7-9)
Dio è la fonte di ogni gioia e ogni benedizione; essere separato da Dio sarà un terribile tormento. Sarà un’eterna rovina. Gesù descrive quest’avvenimento quando parla del giorno del Giudizio.
“Ora, quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria. E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo.” “Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: Andate via da me maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli.” (Matteo 25:31-34,41)
Coloro che saranno condannati al giudizio finale saranno mandati in un luogo di tormento eterno, qui chiamato fuoco eterno.
Chi è un peccatore?
Allora, caro lettore, ci sarà un giudizio, e i peccatori saranno condannati all’inferno, ad un tormento eterno, ovvero, alla separazione eterna da Dio. Coloro che sono peccatori sono sotto il giudizio di Dio, e hanno bisogno di ricevere il perdono.
A questo punto, dobbiamo chiederci: secondo il metro di giudizio di Dio (e importa solamente il suo) chi è un peccatore? Di nuovo, Dio ci dà la risposta a questa domanda nella Sua Parola:
“poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio,” (Romani 3:23)
“Non c’è alcun giusto, neppure uno.” (Romani 3:10)
Secondo il metro di Dio, ogni persona è un peccatore. Ogni persona è colpevole. Questo perché il giudizio di Dio non è come il giudizio imperfetto che spesso gli uomini esercitano. Dio non fa un confronto fra il bene e il male che una persona ha compiuto. Dio esige un’ubbidienza totale alla sua santa legge. Chi disubbidisce in poche cose è colpevole, così come chi disubbidisce in molte cose è colpevole. Entrambi sono peccatori. Leggiamo un brano che spiega questo.
“Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti. Difatti, colui che ha detto: “Non commettere adulterio”, ha anche detto: “Non uccidere”. Per cui se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge.” (Giacomo 2:10-11)
Troppo spesso l’uomo immagina che la sua condizione davanti al Giudice sia buona perché sta valutandosi con un metro di riferimento che gli fa comodo, a sua misura. Invece, quando consideriamo il metro di giustizia che Dio userà, un metro molto rigido perché rispecchia la santità di Dio, scopriamo che in realtà, siamo tutti grandi peccatori, colpevoli davanti a Dio. Allora, caro lettore, anche TU sei colpevole, sotto la condanna di Dio.
Non per buone opere
Siamo tutti colpevoli - questo è il chiaro messaggio della Parola di Dio. Allora, quello che ci serve, e disperatamente (perché la nostra eternità dipende da ciò) è che sia tolta la nostra condanna. Possiamo fare noi qualcosa per togliere la nostra colpa? È possibile che un grande impegno religioso, o di bontà verso gli altri, da parte nostra, possa bastare? Cioè, tante buone opere, in ubbidienza alla legge di Dio, basterebbero? Ascoltiamo ciò che Dio dichiara per quanto riguarda l’essere giustificati (cioè, resi non più colpevoli) per mezzo delle buone opere.
“Or noi sappiamo che tutto quello che la legge dice, lo dice per coloro che sono sotto la legge, affinché ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio, perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato.” (Romani 3:19-20)
“sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, affinché fossimo giustificati mediante la fede di Cristo e non mediante le opere della legge, poiché nessuna carne sarà giustificata per mezzo della legge.” (Galati 2:16)
Il chiaro messaggio di Dio è che il nostro migliore impegno di ubbidire alla legge di Dio, e tutte le buone opere che potremmo compiere, non basteranno a salvarci. Quindi, è impossibile per l’uomo salvare se stesso. Per quanto uno può impegnarsi a fare del bene, non può togliere il proprio peccato. Siamo tutti nella stessa condizione. Nessun uomo, religioso o meno, può salvare se stesso, né può salvare altri. Ognuno è colpevole per conto suo.
Perciò siamo perduti, senza modo di salvarci
Allora, la cattiva ma vera notizia è che siamo tutti peccatori, tutti colpevoli, tutti sotto la condanna di Dio. Anche se da oggi in poi potessimo smettere completamente di peccare (e non siamo capaci di farlo), ciò non toglierebbe la colpa per tutti i nostri peccati già commessi. Siamo perduti, sotto condanna eterna, e abbiamo bisogno di un Salvatore.
Ciò che ci serve è un sostituto, qualcuno che potrebbe prendere il nostro posto, prendere la nostra condanna, e perciò liberarci dalla colpa, e salvarci dalla condanna eterna. Però, come abbiamo visto, nessun uomo può fare questo, perché tutti sono peccatori.
Ciò che era impossibile per noi uomini, Dio l’ha compiuto. Gesù Cristo, che era già Dio, è diventato uomo per morire al posto dei peccatori, per poterci offrire il perdono e la salvezza.
Solo Gesù poteva morire al posto dei peccatori, perché solo Gesù non aveva mai peccato. Leggiamo alcuni brani che parlano di questo.
“Poiché egli (Dio Padre) ha fatto essere peccato per noi colui (Gesù Cristo) che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.” (2Corinzi 5:21)
“(Gesù) ha dato se stesso per i nostri peccati, per sottrarci dalla presente malvagia età secondo la volontà di Dio, nostro Padre,” (Galati 1:4)
“così anche Cristo, dopo essere stato offerto una sola volta per prendere su di sé i peccati di molti, apparirà una seconda volta senza peccato a coloro che lo aspettano per la salvezza.” (Ebrei 9:28)
Il sacrificio di Gesù al posto dei peccatori era l’unico modo possibile di salvarli. Questo perché la Giustizia di Dio è tale che Egli non può chiudere gli occhi sul nostro peccato. La sua Santità richiede che il peccato sia punito pienamente. Essendo ogni uomo un peccatore, è impossibile per l’uomo salvare se stesso. Perciò, l’unica possibilità era che Dio provvedesse un Sostituto, che prendesse su di sé la condanna al posto dell’uomo peccatore, un Innocente che morisse al posto dei colpevoli. Questa era l’unica possibilità per salvare gli uomini. Questo è ciò che ha fatto Gesù, morendo sulla croce, e poi risuscitando.
Ecco perché Gesù dichiarava ai suoi discepoli:
Da quel momento Gesù cominciò a dichiarare ai suoi discepoli che era necessario per lui andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, essere ucciso e risuscitare il terzo giorno. (Matteo 16:21)
Era necessario poiché non c’era altro modo perché l’uomo potesse essere salvato. La morte di Gesù era il piano di Dio per la salvezza degli uomini. QUESTA è la ragione per cui c’è un Natale. Gesù Cristo è nato per morire sulla croce come sostituto per gli uomini peccatori, per provvedere la salvezza. Tramite Gesù, allora, c’è l’offerta di pieno perdono, e la vera salvezza. Tramite Gesù Cristo l’uomo può essere perdonato e riconciliato con Dio.
Ora possiamo capire perché Gesù Cristo è venuto al mondo come uomo. Ora possiamo capire ciò che voleva dire l’annuncio dell’angelo che dichiarava: “Egli salverà il suo popolo dai loro peccati.” Ora possiamo leggere e capire le parole di Cristo quando dichiara: Io non sono venuto a chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori. (Luca 5:32) Gesù è venuto per chiamare i peccatori a ravvedimento, per salvarli. Gesù è venuto per offrire la salvezza.
Chi riceve questa salvezza?
Abbiamo visto che tutti sono peccatori, colpevoli, sotto la condanna di Dio. Perciò, anche TU, caro lettore, sei colpevole. Anche TU sei sotto la condanna di Dio.
Abbiamo visto inoltre che Gesù è morto per pagare la condanna del peccato, per offrire il perdono, e la salvezza eterna.
Arriviamo ora alla domanda più importante della vita: chi riceve questo perdono? Tutti? Pochi? Che cosa bisogna fare per ricevere questo perdono? Ovvero, come si può essere salvati? Saranno tutti salvati, e quindi, non c’è da preoccuparsi, oppure, saranno in pochi?
Consideriamo una cosa alla volta. Amico, questo è l’argomento più importante della tua vita, perché da questo dipende tutta la tua eternità. Infatti, Gesù dichiara:
“Che gioverà infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua? O che cosa potrebbe dare l’uomo in cambio dell’anima sua?” (Marco 8:36-37)
La cosa più importante in assoluto è l’eterna salvezza della tua anima. Se sarai perduto, condannato al tormento eterno per tutta l’eternità, ossia, se perdi l’anima tua, che importerebbe se pure dovessi guadagnare tutto il mondo?
Allora, t’invito a considerare attentamente le chiare affermazioni della Parola di Dio per capire chi sarà salvato, e come.
Non tutti saranno salvati
La prima cosa da capire a questo punto è che non tutti saranno salvati. Addirittura, Gesù stesso, Colui che giudicherà il mondo, dichiara che pochi saranno salvati.
“Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa. Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano!” (Matteo 7:13-14)
“Or un tale gli chiese: “Signore, sono pochi coloro che si salvano?”. Egli disse loro: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno. Una volta che il padrone di casa si è alzato ed ha chiuso la porta, voi allora, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta dicendo: Signore, Signore, aprici ma egli, rispondendo, vi dirà: ”Io non so da dove venite". Allora comincerete a dire: “Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli dirà: “Io vi dico che non so da dove venite, via da me voi tutti operatori d’iniquità Lì sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abrahamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, mentre voi ne sarete cacciati fuori.” (Luca 13:23-28)
Siccome è Gesù Cristo, Colui che giudicherà il mondo, a dichiarare che ci saranno pochi salvati, questo è un fatto sicuro.
Come puoi essere fra i salvati?
Visto che non tutti saranno salvati, e quindi, visto che la salvezza non si ha automaticamente, la domanda dalla quale dipende la tua eternità è: cosa devi fare per essere salvato? Secondo quello che abbiamo letto prima, se non riceviamo il perdono, il Natale di Gesù non ci serve a nulla. Addirittura, senza il perdono e quindi la salvezza, il Natale ricorda la nascita di Colui che ti giudicherà.
La Buona Notizia del Vangelo è che sì, siamo colpevoli, però, Dio ha provveduto un modo per darci il perdono e la salvezza, la vita eterna, per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo. Ascoltiamo ciò che la Parola di Dio spiega per quanto riguarda come si riceve questo perdono e questa salvezza.
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.” (Giovanni 3:16)
“In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.” (Giovanni 5:24)
“Così sta scritto, e così era necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti il terzo giorno e che nel suo nome si predicasse il ravvedimento e il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme.” (Luca 24:46-47)
“Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino. Ravvedetevi e credete all’evangelo.” (Marco 1:15)
“dichiarando solennemente ai Giudei e ai Greci la necessità della conversione a Dio e della fede nel Signor nostro Gesù Cristo.” (Atti 20:21)
Leggendo tanti, tanti altri brani, troviamo la stessa verità. Si ottiene il dono della salvezza per mezzo del ravvedimento e della fede. Servono entrambi.
Allora, che cos’è il ravvedimento, e cos’è la fede che Dio intende?
Il ravvedimento
La parola ravvedersi vuol dire tornare indietro, ovvero cambiare completamente modo di pensare. Indica quindi riconoscere di cuore che finora la tua vita è stata contraria a quello che Dio comanda. Vuol dire riconoscere che finora sei un peccatore. Vuol dire riconoscerti peccatore, sotto condanna, e odiare il tuo peccato, perché esso ti separerà da Dio.
In parole semplici, ravvedersi vuol dire voltare le spalle ai propri peccati e volgersi verso Gesù Cristo.
Giovanni Battista predicava il ravvedimento. Quando venivano da lui tante persone dicendo di essersi ravvedute, egli dichiarava: fate dunque dei frutti degni del ravvedimento. (Matteo 3:8) Il vero ravvedimento non è un atto religioso esterno, ma un vero cambiamento di cuore, che produrrà un cambiamento di vita.
La fede
Il ravvedimento è un lato della moneta. L’altro lato è la fede. Cos’è la vera fede che salva? Quale fede intende Dio quando ci chiama a credere in Gesù Cristo? Ovviamente, non la fede che hanno tanti, perché Gesù dichiara che saranno pochi i salvati. La fede dei tanti è un semplice credere nei fatti. Anche i demoni credono nei fatti che riguardano Dio e Cristo Gesù. “Tu credi che c’è un solo Dio. Fai bene; anche i demoni credono e tremano.” (Giacomo 2:19)
Nel Vangelo di Giovanni, Dio ci aiuta a capire cos’è la vera fede che salva. Giovanni 1:1-3 spiega che “la Parola” è Dio, il Creatore di tutto e la vita e la luce del mondo. Essendo Creatore, Egli è il Sovrano Dio su tutto e su tutti, e tutti devono rispondere a Lui quale Creatore. Poi nei versi 10-12, leggiamo che “la Parola” è venuta nel mondo. Cioè, Dio è diventato carne, è diventato uomo, Gesù Cristo. Però gli uomini non l’hanno ricevuto. Ovvero non hanno ricevuto Gesù come il loro sovrano Dio. Erano ben disposti a riceverLo come un grande profeta. Erano ben pronti a riceverLo come un grande uomo che poteva compiere dei miracoli molto utili a loro. Potevano riceverLo come un grande maestro. Però non l’hanno ricevuto come il loro sovrano, Creatore Dio.
Però alcuni hanno riconosciuto e ricevuto Gesù come Dio stesso. Notiamo ciò che è successo a queste persone. Leggiamo in Giovanni 1: ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio. (Giovanni 1:12-13)
Chi ha ricevuto Gesù come il proprio sovrano Dio, è diventato un figlio di Dio. Il versetto stesso spiega che ricevere Gesù in questo modo è il vero senso di “credere”. Perciò, quando la Parola di Dio dichiara che per ricevere il perdono e la salvezza, bisogna ravvedersi e credere in Gesù Cristo, vuol dire riconoscerLo come Dio, e riceverLo personalmente come il sovrano Dio e Salvatore della tua vita.
Come si può avere questa fede?
Avendo capito questo, è naturale chiedere: allora, chi può avere questa fede? È solo un dono, che arriva automaticamente ad alcuni, e ad altri no? Oppure c’è qualcosa che si può fare per ottenere questa fede? Da dove viene questa fede?
Di nuovo la Parola di Dio ci fornisce la risposta a questa domanda: La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio. (Romani 10:17)
La vera fede viene dall’ascolto della Parola di Cristo, ovvero dalle Sacre Scritture.
Se vuoi la salvezza, hai bisogno della vera fede. Per avere la vera fede, hai bisogno delle verità che trovi nella Parola di Dio. Come diceva Gesù: Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno. (Luca 13:24) Sforzati di farlo. Hai davanti a te la tua eternità. Solo in questa vita puoi ricevere il perdono e la salvezza, perché dopo ci sarà il giudizio. Sforzati di entrare nel regno di Dio. Prendi in mano la Parola di Dio e leggi ciò che Dio ci dichiara. Ascolta il tuo Creatore! Tramite l’ascolto della Parola di Dio, puoi avere la vera fede.
Chi può celebrare il Natale?
Torniamo ora al discorso del Natale. Chi ha un vero motivo di celebrare la nascita di Gesù? Solamente coloro che hanno veramente Gesù Cristo come Salvatore e Signore. Gesù Cristo sarà il Giudice del mondo. Egli dichiarerà una sentenza di condanna eterna ai molti. Ed Egli dichiarerà una sentenza di vita eterna ad alcuni.
Prendi in mano la Parola di Dio, ascolta Dio, con tutto il tuo cuore, affinché tu possa avere la fede per ricevere il perdono e la salvezza eterna. Non rimandare. Allora avrai anche tu la vera ragione per celebrare il Natale, che ricorda la venuta di Gesù Cristo nel mondo per salvare peccatori. Non c’è dono più meraviglioso che ricevere il vero perdono e diventare veramente un figlio di Dio, amato e curato per l’eternità da Dio.
Gesù Cristo è venuto sulla terra per salvare i peccatori dalla condanna eterna, per essere il loro sovrano Dio e Signore. Riconosci di essere un peccatore, sotto la condanna di Dio, e vuoi questo perdono? Vuoi Gesù Cristo come il tuo Salvatore e Signore?