Chi ha orecchie da udire, oda

Marco 4:1-25

studio di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per mercoledì, 2019, – cmd es –
Parole chiavi: quattro terre, terreni, buon seme, seminatore

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Scopo: conoscere chi è Gesù, per poter porre la fede in Lui per la salvezza.

“1 Poi prese di nuovo ad insegnare presso il mare; e una gran folla si radunò intorno a lui, tanto che egli, salito su una barca, vi sedeva stando in mare, mentre l’intera folla era a terra presso il mare. 2 Ed egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento: (Marco 4:1,2)

Tante persone, erano attirate dai miracoli. Gesù usava questo per insegnare, perché il vero bisogno dell’uomo è spirituale. Ricordate che i miracoli servivano principalmente per mostrare che Gesù è il Cristo, in modo che le persone potevano credere in lui.

Gesù usava parabole perché Dio voleva che le sue verità fossero comprese tra le persone che Dio avrebbe toccato. In un certo senso, Dio ha nascosto le sue verità dalle persone con cuori chiusi. Dio non sprecava le sue verità sulle persone sbagliate.

Notate anche che Gesù insegnava a loro. In tutti gli evangeli, vediamo che Gesù insegnava del regno di Dio, e come essere perdonati e salvati. Gli uomini tendono a focalizzare su questa vita, Gesù spingeva gli uomini a guardare all'eternità.

Notiamo adesso quello che Gesù insegnava, in questa occasione. Leggo i versetti 3-9.

“3 "Ascoltate! Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4 Or avvenne che mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada e gli uccelli del cielo vennero e la mangiarono. 5 Un’altra cadde in luoghi rocciosi dove non c’era molta terra e subito spuntò, perché non c’era un terreno profondo. 6 Ma, quando si levò il sole, fu riarsa; e poiché non aveva radice si seccò. 7 E un’altra cadde tra le spine e le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto. 8 E un’altra cadde in buona terra e portò frutto che crebbe, e si sviluppò e rese l’uno trenta, l’altro sessanta e l’altro cento". 9 Poi egli disse loro: "Chi ha orecchi da udire, oda!".” (Marco 4:3-9 LND)

Allora, aspetteremo la spiegazione di questa parabola dai versetti 10 in poi, quando Gesù dà la spiegazione ai suoi discepoli. Quello che voglio notare qui che è molto importante è che nel versetto nove, arrivando alla fine di questa parabola, Gesù esorta gli ascoltatori: chi ha orecchie da udire, oda.

In altre parole, Gesù sta esortando loro e noi ad ascoltare quello che Dio ci dice col cuore. Vuol dire non solo di sentire le parole, ma prendere a cuore quello che Dio ci dice, per metterlo in pratica, per fondare la nostra vita sulla verità di Dio.

Quando Dio ti parla, in qualunque campo della tua vita, ascolta! Ascolta con tutto il tuo cuore! Non trascurare quello che Dio ti dice. Uno dei nostri sbagli più grandi è quello di trascurare quando Dio ci parla. Se Dio ti parla di un peccato nella tua vita, se Dio ti mostra qualcosa che dovresti fare, se Dio ti mostra un campo in cui hai bisogno di cambiare, ascolta, con tutto il tuo cuore. Ascolta per vivere quello che Dio ti dice.

Gesù parla con la folla, e li c’erano persone che potevano comprendere. In altre parole, avevano orecchi da udire. A chi poteva capire qualcosa, Gesù dà l'esortazione di ascoltare, di cuore. E quell'esortazione vale anche per noi. Prego che possiamo essere un popolo che veramente ascolta quello che Dio ci dichiara.

Non tutti capiranno

A questo punto, Gesù lascia la folla e parla solo con i suoi discepoli. Spiega a loro che non tutto quello che dice sarà comprensibile dalla folla. Infatti, l'uomo naturale, ovvero l'uomo che non ha Dio, può capire intellettualmente tanti insegnamenti, ma non può veramente capire col cuore le verità di Dio.

In 1Corinzi 2:13-15, impariamo che l’uomo naturale, l’uomo senza Dio, non può capire le verità di Dio.

Questo vuol dire che non possono capire il vero senso spirituale. Un uomo naturale può capire con la mente, ma non con il cuore. Leggo quel brano da 1Corinzi 2.

“13 Di queste anche parliamo, non con parole insegnate dalla sapienza umana ma insegnate dallo Spirito Santo, esprimendo cose spirituali con parole spirituali. 14 Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente. 15 Ma colui che è spirituale giudica ogni cosa ed egli non è giudicato da alcuno.” (1Corinzi 2:13-15 LND)

Questa è la realtà per quanto riguarda le verità di Dio. Alla luce di questo, dopo che Gesù aveva parlato con la folla, Gesù spiega ai suoi discepoli che parla alle folle in parabole, perché non è dato a loro di conoscere il mistero del regno. Leggo 10-13.

“10 Ora, quando egli fu solo, coloro che gli stavano attorno con i dodici lo interrogarono sulla parabola. 11 Ed egli disse loro: "A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a coloro che sono di fuori tutte queste cose si propongono in parabole, 12 affinché: "Vedendo, vedano ma non comprendano, udendo, odano ma non intendano, che talora non si convertano e i peccati non siano loro perdonati"". 13 Poi disse loro: "Non comprendete questa parabola? E come comprenderete tutte le altre parabole? “ (Marco 4:10-13 LND)

Quando leggiamo dell'uomo naturale, come leggiamo di coloro che non capiscono, ricordate che di natura siamo tutti uomini naturali, di natura nessuno di noi comprendeva veramente le verità di Dio. Di natura, nessuno di noi voleva Dio, di natura, nessuno di noi cercava Dio.

Se Dio avesse scelto di lasciarci nel nostro peccato, di lasciarci nella condizione che era il nostro desiderio, perché non volevamo Dio, non ci avrebbe fatto alcun male. Ci avrebbe lasciato dove volevamo essere, cioè, lontani da Dio.

Ma, per grazia, tutto è solo per grazia, Dio tocca il cuore di alcuni, cambia i loro cuori, e apre i loro cuori a voler Dio. Apre i loro cuori a capire le verità. Dio è ingiusto con tutti, quando condanna le persone e le manda al lago di fuoco. Invece con alcuni Dio usa grazia, che non hanno meritato in alcun modo. Dio vuole usare grazie con alcuni, ed è giusto in tutto quello che fa. Agli altri, Dio li lascia dove vogliono essere loro, lontani da Dio.

Quindi, se tu capisci la verità di Dio, se le verità di Dio arrivano al tuo cuore, è importante capire che questo è una grazia, che viene da Dio. Umiliati, e riconosci la grandezza di questa grazia! Non hai alcun merito, è tutto per grazia.

Notate nel versetto tre, dice che Gesù riprende i discepoli, perché non comprendevano la parabola. Avrebbero dovuto comprendere, perché avevano già ricevuto insegnamenti da Gesù. Quanto spesso abbiamo noi cuori intontiti. Dovremmo vergognarci e umiliarci davanti al Dio. Però, noto che anche in questo caso, nonostante che Gesù riprende loro perché non avevano capito, agisce con grazia e spiega loro il senso della parabola. Prego che possiamo comprendere sempre di più quanto Dio ci tratta con grazia.

Spiegazione della parabola

Ecco la spiegazione che Gesù dà ai suoi discepoli. Notate che Dio ha scelto di accludere questo nella Bibbia, quindi, Dio sta dando questa spiegazione anche a noi. Leggo dal versetto 14.

“14 Il seminatore è colui che semina la parola.” (Marco 4:14 LND)

Il seme che viene seminato è la parola, la parola di Dio, che in questo caso specificamente è la parola che riguarda la salvezza, ovvero, l'evangelo. Il seme è l'evangelo che viene annunciato. In un certo senso, Gesù Cristo è il seminatore, ma Gesù si serve di uomini per annunciare la sua parola. Quindi, chiunque proclama la parola di Dio ai non credenti sta seminando. Il seme è sempre buono, e può dare vita, può verificare, ma dipende dalla terra in cui cade. A questo punto, Gesù spiega i quattro tipi di terreno che ci sono.

1) La terra dura

Leggo il versetto 15.

“15 Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; e dopo che l’hanno udita, subito viene Satana e porta via la parola seminata nei loro cuori.” (Marco 4:15 LND)

La terra lungo la strada rappresenta la terra dura, arida, e battuta giù così tanto che il seme non può entrare minimamente. Le persone che ascoltano la parola di Dio così sono coloro che rifiutano di ascoltare, non vengono minimamente toccate dalla parola. Tanti dei farisei erano così con Gesù. Quando la parola non entra per nulla, spesso Satana viene subito per portare via la parola che è stata seminata, ovvero che è stata annunciata. In questo modo, non rimane per poter portare frutto un domani. Quanto è triste vedere una persona agire così con la parola di Dio, eppure, questa reazione è molto comune. Una persona così vive la sua vita senza Dio senza nemmeno riconoscerla.

2) Un suolo roccioso

Leggo ora i versetti 16 e 17, che descrivano coloro che assomigliano un suolo roccioso.

“16 E parimenti quelli che ricevono il seme su un suolo roccioso sono coloro che, quando hanno udita la parola, subito la ricevono con gioia; 17 ma non hanno in sé radice e sono di corta durata; e, quando sopravviene la tribolazione o la persecuzione a causa della parola, sono subito scandalizzati.” (Marco 4:16-17 LND)

A differenza delle persone nel primo gruppo, queste persone ascoltano quando l'evangelo viene proclamato. Capiscono che questo messaggio viene da Dio, e che è la verità. Riconoscono che questo messaggio dell’evangelo porta la vera vita, e per questo, hanno gioia di sentire questo messaggio.

Però, non hanno radici, il messaggio non arriva veramente nel cuore. Sta in loro solo superficialmente. Perciò, quando arriva la tribolazione o la persecuzione a causa della parola, ovvero, quando aggrapparsi alla verità di Dio comincia a costare, sono scandalizzati. Ricordati che questa parola “scandalizzati” vuol dire inciampare. Non vedono il valore della salvezza così grande da essere disposti a soffrire per averlo. Non perseverano, fanno dei passi verso Dio, ma poi, tornano indietro, e non proseguono. Non sono veramente salvati. Sono attirati, ma la parola di Dio non mette giù vere radici in loro.

3) Fra le spine

Passiamo ora al seme che cadde fra le spine. Leggo i versetti 18-19.

“18 E quelli invece che ricevono il seme fra le spine, sono coloro che odono la parola; 19 ma le sollecitudini di questo mondo, l’inganno delle ricchezze e le cupidigie delle altre cose, che sopravvengono, soffocano la parola e questa rimane infruttuosa.” (Marco 4:18 LND)

Queste persone sono simili a quelle della terra rocciosa. Riconoscono che la parola annunciata è la verità. Ricevono la parola, non la rifiutano. Però, il seme non prende vere radici in loro. Sono talmente prese che la parola viene soffocata, e anziché portare frutto, muore.

Notiamo che cos’è che che soffoca la parola, ostacolandola da prendere vita. Prima di tutto, menziona le sollecitudini di questo mondo. Le sollecitudini sono i tantissimi piccoli problemi e le faccende d'ogni giorno, che alla luce dell'eternità non sono importanti, ma spesso prendono molto del nostro tempo e peggio ancora, molto del nostro cuore. A volte, siamo così presi pensando alle sollecitudini, le cose quotidiane, che la verità della parola di Dio viene schiacciata fuori.

L'inganno delle ricchezze e le cupidigie delle altre cose distruggono il seme della parola di Dio in una persona. Le ricchezze promettono soddisfazione al cuore. Ma questo è falso, è un inganno, che lascerà eternamente delusi. Similmente, le cupidigie, il desiderio per tante cose diverse, è un inganno, è falso, promette la soddisfazione, ma non soddisfa mai veramente. Eppure, se diamo spazio al desiderio per le ricchezze, o se diamo spazio alle cupidigie, il seme della parola di Dio verrà soffocato, e non ci sarà veramente frutto spirituale.

Effettivamente, queste categorie di persone vedano qualcosa del valore della parola di Cristo, ma continuano a guardare al mondo, al falso valore di quello che il mondo offre, e per questo, il seme della parola non riesce mai a veramente prendere vita e crescere. Viene soffocato. E quindi, nemmeno queste persone sono veramente salvate.

4) buon terreno

Arriviamo adesso a coloro che sono un buon terreno, cioè il buon terreno che fa crescere il seme. Leggo il versetto 20.

“20 E quelli che hanno ricevuto il seme in buon terreno, sono coloro che odono la parola, la ricevono e portano frutto, chi il trenta, chi il sessanta e chi il cento".” (Marco 4:20 LND)

La prima cosa da notare è che coloro che Gesù chiama il buon terreno sono coloro che odono la parola. Veramente prendono a cuore la parola che viene proclamata a loro. E non solo, ma la ricevono. Questo vuol dire che la ricevono nel cuore. Non solo riconoscono che è verità, e poi vanno avanti con gli occhi fissati altrove. No, vuol dire che ricevono la parola nel profondo del loro cuore. Questo è il senso di ricevere la parola.

Poi, Gesù dichiara che odono la parola, la ricevono, e portano frutto. Quando il seme veramente prende radice e cresce in qualcuno, quella persona porterà sempre frutto. La vera salvezza produce frutto. Infatti, se c'è vera salvezza ci sarà vero frutto, e se non c'è vero frutto, non c'è vera salvezza.

Questa è perché la salvezza è un'opera di Dio in cui Dio crea un nuovo cuore in una persona. Non è solo che la persona sceglie di credere in Dio, piuttosto, è Dio che scegli di dare vita a quella persona, vita che prima non esisteva. Quando Dio salva una persona, sarà Dio a portare a compimento la sua opera in quella persona. L'apostolo Paolo sapeva questo, e perciò, poteva dire in Filippesi 1:6:

“essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.” (Filippesi 1:6 LND)

Quando Dio salva una persona, la salvezza viene da Dio, e sarà Dio a portare a compimento la salvezza, perciò, ci sarà vero frutto in quella persona. La salvezza vuol dire che Dio crea una nuova creatura in Gesù Cristo. Leggo 2Corinzi 5:17.

“Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove.” (2Corinzi 5:17 LND)

Quanto è importante che comprendiamo che la salvezza non è semplicemente che l'uomo sceglie Dio, ma è che Dio opera in un uomo, creando in quella persona una nuova creatura. E perciò, ogni vero credente avrà frutto nella sua vita. Gesù dice che ci sarà chi porta il 30%, ci sarà chi porta il 60%, e ci sarà chi porta il 100%. Ogni vero credente avrà una vita con vero frutto, frutto che sarà impossibile non vedere.

Tantissime persone dicono di essere credenti, ma nella loro vita, non c'è vero frutto. Non c'è un cuore pronto a riconoscere e confessare il peccato. Non c'è un desiderio per il regno di Dio. Cioè, tante persone vogliono credere di essere salvate, ma nella loro vita, non c'è frutto. Ma chi vive così non dovrebbe credere di essere salvato.

In Luca 6:46, Gesù dichiara:

“Ora, perché mi chiamate, Signore, Signore, e non fate quello che dico?” (Luca 6:46 LND)

Molti di coloro che si dichiarano credenti non sono veramente salvati. La vera salvezza è un'opera di Dio in cui crea una nuova creatura in Gesù Cristo. La vera salvezza porta ad una vita di vero frutto, e non poco.

Tu, hai chiaro frutto nella tua vita?

Ricordate che non è il frutto nella vita che produce la salvezza. Piuttosto, è la vera salvezza che produce una vita di frutto. Questo è il senso in Giacomo 2 quando parla del fatto che la fede senza le opere è morta. La vera fede, la fede che salva, sarà sempre accompagnata con frutto della salvezza.

Quindi, di nuovo, chiedo a ciascuno: tu hai frutto della salvezza nella tua vita? Tu regolarmente riconosci e confessi il tuo peccato? Tu regolarmente metti i tuoi doni spirituali al servizio degli altri? Tu vivi per la gloria di Dio?

Se tu non puoi dire sì a queste domande, non dovresti subito dubitare la salvezza, dovresti subito confessare il tuo peccato e impegnarti a camminare guardando a Dio. Prego che possiamo tutti esaminarci, e quando riconosciamo che il nostro cammino non va bene, che possiamo riconoscere e confessare il nostro peccato, per riprendere la via.

Capire che ci sono quattro tipi di terreni è uno stimolo grande per l'evangelizzazione. Quando sappiamo che il seme che proclamiamo è la verità, e che i risultati non dipendono da noi, ma dipendono dal terreno, questo ci libera dal falso pensiero che i risultati dipendono da noi. Da noi dipende il fatto di essere fedeli nel proclamare la parola. Sarà Dio a dare la vita, a creare una nuova creatura. E perciò, possiamo proclamare con zelo, senza scoraggiarci. Dio provvederà vero frutto.

Viviamo per avere vero frutto nella nostra vita. Così la nostra salvezza diventa evidente.

La luce è da mostrare a tutti

Passiamo ora ai versetti 21-23, in cui Gesù parla dell’importanza di essere luce nel mondo. Questa fa parte di portare vero frutto della salvezza. Seguite mentre leggo dal versetto 21.

“21 Disse loro ancora: "Si prende forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? Non la si mette piuttosto sopra il candeliere? 22 Poiché non c’è nulla di nascosto che non sia manifestato, né nulla di segreto che non sia palesato. 23 Se uno ha orecchi da udire, oda!".” (Marco 4:21-23 LND)

Il punto di Gesù in questi versetti è che chi riceve la grazia di ricevere la luce deve farla vedere agli altri! Cioè, è una grazia ricevere la luce, è una grazia se Dio ci tocca il cuore in modo che comprendiamo la parola di Dio. E perciò, è fondamentale che se Dio ci dà questa grazia, abbiamo la responsabilità di far vedere la luce agli altri. È assurdo ricevere la luce nella nostra vita e non farla vedere agli altri.

Saremo giudicati per quello che facciamo con quello che riceviamo. E perciò, sapendo che saremo giudicati per tutto quel che abbiamo fatto, viviamo alla luce di quel giorno quando appariremo davanti a Gesù Cristo. Chi ha orecchi da udire, oda. Non sprechiamo la grazia che Dio ci dà.

Tu, ascolti di cuore quello che Dio ci dice tramite la sua parola? Tu, ascolti gli insegnamenti solo per capire di più, oppure, ascolti gli insegnamenti per sapere come vivere, per poi mettere in pratica quello che Dio ci mostra? Prego che possiamo essere non solo uditori della parola, ma anche facitori.

Non sprecare quello che Dio ti dà

Leggo i versetti 24 a 25. Questo è un avvertimento forte che Gesù ci dà, e dovrebbe cambiare il mondo che viviamo. Seguite mentre leggo questi versetti importanti.

“24 Disse loro ancora: "Fate attenzione a ciò che udite. Con la stessa misura con cui misurate, sarà misurato a voi; e a voi che udite sarà dato di più. 25 Poiché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, gli sarà tolto anche quello che ha"”. (Marco 4:24-25 LND)

Ricevere le verità di Dio è un'immensa grazia, un dono da Dio di grande valore. Quando Dio ci dà un dono, in questo caso quando Dio ci fa capire la sua verità, diventiamo responsabili a vivere quella verità. Gesù in questo versetto ci dichiara che se non viviamo quello che abbiamo ricevuto, Dio ci toglierà via quello che abbiamo ricevuto. In altre parole, non si può rimanere neutrali con le verità della parola di Dio. Se tu non vivi in base a quello che Dio ti dà, Dio ti toglierà quello che avevi già ricevuto prima. O tu crescerai in Cristo, o ti allontanerai da Dio. Non puoi rimanere neutrale. Non puoi restare fermo. Nella vita cristiana, o si va avanti o si va indietro. Non c'è via di mezzo.

Quando Gesù parla del fatto che con la stessa misura con cui misurate, sarà misurato a voi, vuol dire che se giudichi con un metro duro, ingiusto, sarai giudicato con lo stesso metro. Se valuti gli altri in modo giusto, secondo verità, tu sarai valutato così. Quanto cambia come viviamo quando ricordiamo che saremo giudicati. Ricordiamo che se noi viviamo senza misericordia, Dio sarà senza misericordia per noi. Infatti, non avere misericordia degli altri è un frutto che non abbiamo capito la gravità del nostro peccato e la grandezza del perdono in Gesù Cristo. E perciò, un frutto della vera salvezza, del fatto d'aver capito la nostra condizione di peccato, e l'immenso dono del perdono in Gesù Cristo, un frutto di aver veramente visto questo è che noi diventiamo misericordiosi con gli altri.

Quando la nostra vita è una vita di bontà, una vita di misericordia, una vita di amore per gli altri, questo vuol dire che abbiamo visto la grazia di Dio, e così, noi riceveremo questo da Dio.

Poi, Gesù dichiara: a voi che udite sarà dato di più. In altre parole, quando noi ascoltiamo di cuore la Parola di Dio, quando non solo sentiamo le parole, ma le prendiamo nel cuore in modo che guidino le nostre vite, questo è il vero senso di “a voi che udite”, allora, a noi sarà dato di più. Quando una persona cammina nella verità che Dio gli ha dato, Dio dà sempre di più a quella persona. E così, cresce nel conoscere Dio sempre di più.

Un altro modo di spiegare questo è che a chi ha, sarà dato. Quando Dio ci dà, quando Dio ci apre gli occhi a vedere la sua meravigliosa verità, e noi prendiamo quella verità al cuore, vuol dire che abbiamo buon frutto. Questo è il senso di “a chi ha”. Chi ha è colui che ascolta la parola di Dio e la prende a cuore. A chi ha, sarà dato, Dio darà ancora di più a quella persona. E così, crescerà nella sua conoscenza del Signore.

Ma a chi non ha, cioè a chi ha ricevuto, ma non ha preso a cuore, non ha messo in atto, non ha applicato alla sua vita, a quella persona, sarà tolto anche quello che ha. In altre parole, quando una persona ascolta la parola di Dio, ma non vive quella parola, Dio porterà via da quella persona quello che ha ricevuto. Alla fine, la sua condizione sarà peggio di prima.

Troviamo un esempio di questo in 2Pietro 2:20-22. Spesso, quando uno sente la parola di Dio, è come quando il seme cade sulla terra rocciosa. All'inizio la persona trova gioia nel sentire queste verità, magari cambia varie cose della vita, abbandonando certi peccati. Però, visto che la parola non è veramente radicata in lui, prima o poi torna dove era, ma non solo dove era, arriva a stare peggio di quello che era prima. Leggo quel brano.

“20 Quelli infatti che sono fuggiti dalle contaminazioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, se sono da queste di nuovo avviluppati e vinti, la loro ultima condizione è peggiore della prima. 21 Poiché sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto la via della giustizia, anziché, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento che era stato loro dato. 22 Ma è avvenuto loro ciò che dice un vero proverbio: "Il cane è tornato al suo vomito," e "la scrofa lavata è tornata a voltolarsi nel fango".” (2Pietro 2:20-22 LND)

Quindi, è estremamente importante che quando Dio ci apre gli occhi a capire qualcosa dalla parola di Dio, che subito e di cuore mettiamo in pratica quello che Dio ci ha fatto vedere. Quanto è importante che afferriamo tutte le verità che Dio ci mostra. Impariamo a sottometterci a Dio in ogni campo della vita. Impariamo a mettere in pratica tutto quello che Dio ci mostra, e così, ci sarà chiaro frutto della salvezza, e Dio ci darà di più.

Conclusione

Ascoltiamo Dio, di cuore. Prendiamo tutto quello che Dio ci dà, e applichiamo tutto al nostro cuore. Viviamo con orecchi da udire. Così, riceveremo sempre di più da Dio, e vedremo sempre più di Gesù Cristo, il nostro Signore.