Gesù chiama gli apostoli
Continuiamo il nostro studio nel Evangelo di Marco 3, in cui stiamo vedendo di più chi è Gesù Cristo, e cosa vuol dire seguirLo.
Ricordate che a questo punto, siamo ancora all'inizio del ministero di Gesù. Cominciava ad avere seguaci, discepoli, ma fino a questo punto, non aveva designato ancora nessuno di loro come apostoli. Quello avviene a questo punto. Leggo i versetti 13-15, che spiega come li ha chiamati, e il motivo per cui li ha chiamati come apostoli.
“13 Poi egli salì sul monte e chiamò presso di sé quelli che volle; ed essi si avvicinarono a lui. 14 E ne costituì dodici perché stessero con lui e potesse mandarli a predicare, 15 e avessero il potere di guarire le infermità e di scacciare i demoni.” (Marco 3:13-15 LND)
Ci sono varie cose da notare qui. Prima di tutto, è Gesù che ha scelto chi voleva lui. È Dio che sceglie chi salva e scegli in quale ruolo metterà ciascuno. Vediamo questo ripetutamente. Per esempio, leggo Giovanni 15:16,19, Gesù parlando con i suoi discepoli.
“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi; e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto sia duraturo, affinché qualunque cosa chiediate al Padre nel mio nome, egli ve la dia.” (Giovanni 15:16 LND)
“Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; ma poiché non siete del mondo, ma io vi ho scelto dal mondo, perciò il mondo vi odia.” (Giovanni 15:19 LND)
Gesù ha scelto chi vuole salvare dal mondo, e coloro che sceglie, sceglie per portare frutto. Lo scopo della vita cristiana è di portare frutto alla gloria di Dio. Quando Gesù ci insegna a pregare "venga il tuo regno", è una richiesta di avere una vita che porta frutto. Allora, Gesù ha scelto questi 12 uomini come coloro che potevano svolgere un ministero per preparare il popolo d'Israele a ricevere Gesù come il Cristo. Per questo, diede a loro il potere di guarire le infermità e scacciare i demoni.
In questo modo, i miracoli compiuti da loro mettevano in evidenza che erano stati mandati da Dio. Poi, dopo la morte e la risurrezione di Gesù, questi apostoli avevano anche il ruolo di essere testimoni della risurrezione di Gesù Cristo. Il numero 12 è molto importante, perché è un numero scelto da Dio, come numero completo, ed è il numero delle tribù d'Israele, sempre per scelta di Dio. Nulla è per caso, e Dio e in controllo in ogni dettaglio della vita. Grazie a Dio, Egli è in controllo anche degli avvenimenti delle nostre vite.
Leggo adesso i versetti 16-19, in cui troviamo i nomi di questi uomini.
“16 Essi erano: Simone al quale pose nome Pietro; 17 e Giacomo figlio di Zebedeo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanerges, che vuol dire: "Figli del tuono"; 18 e Andrea e Filippo e Bartolomeo e Matteo e Tommaso e Giacomo di Alfeo e Taddeo e Simone il Cananeo, 19 e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì.” (Marco 3:16-19 LND)
La cosa più importante da notare di questi nomi è che erano uomini normali. Infatti, in altri brani impariamo che erano uomini normali, senza istruzione particolare. Eppure, questi uomini semplici, tramite la potenza di Dio, sono stati usati da Dio per trasformare la storia del mondo.
Da quello che si capisce, Marco, l’autore di questo Evangelo, aiutava Pietro, e il suo Evangelo è quello che Marco aveva imparato da Pietro. Notate che elencando gli uomini scelti come apostoli, essendo stato scritto vari anni dopo gli avvenimenti, Marco menziona che Giuda Iscariota fu colui che dopo tradì Gesù. Gesù sapeva benissimo il cuore di Giuda, abbiamo già visto che conosceva il cuore di tutti. Però, nel piano di Dio Gesù doveva essere tradito da uno dei suoi intimi. Gesù è veramente stato tentato in ogni cosa, senza però peccare. Conosce ogni tipo di dolore.
Non compreso dalla sua famiglia
Abbiamo già visto quanto i farisei e altri Giudei importanti odiavano Gesù, e volevano farlo morire. Abbiamo visto che Gesù fu completamente inondato di persone che venivano perché lui faceva tanti miracoli di guarigione. Nel versetto 9 abbiamo letto che doveva perfino avere una barca sempre pronta per non essere schiacciato dalla folla.
Ora, nei versetti 20 e 21, leggiamo che la sua famiglia credeva che fosse fuori di sé. Cioè, credevano che avesse perso la testa. Leggo questi due versetti.
“20 Poi entrarono in una casa. E la folla si radunò di nuovo, tanto che non potevano neppure prendere cibo. 21 E quando i suoi parenti udirono ciò, uscirono per prenderlo, perché dicevano: "È fuori di sé".” (Marco 3:20-21 LND)
Considerate la situazione. Fino al giorno in cui Gesù si è rivelato come il Cristo, iniziando quando è stato battezzato da Giovanni il battista, aveva vissuto una vita normale, nascondendo il fatto di essere il Cristo. Quindi, la sua famiglia lo conosceva come una persona normale. Certamente, avrebbero notato che Gesù era diverso dagli altri. Gesù non aveva mai peccato, Gesù era totalmente e assolutamente fissato su Dio. Però, in sé non avevano mai capito che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, perché Gesù non si era mai rivelato come il Cristo fino a quel punto.
Adesso, poco tempo dopo che Gesù aveva iniziato a rivelare la sua divinità e la sua vera identità, per la sua famiglia era difficile credergli. Infatti, in Giovanni 7 leggiamo che i suoi fratelli non credevano in lui e perfino lo disprezzavano.
In questi versetti, quando dice che i suoi parenti udirono ciò e uscirono per prenderlo, nel greco, non c'è la parola “parenti”. Dice semplicemente, "i suoi". Però, visto che più avanti, nel versetto 31, vengono nominati i suoi fratelli e sua madre, possiamo presumere che i suoi che sono qui menzionati sono la mamma e i fratelli.
Quel che voglio notare è che la famiglia di Gesù era preoccupata per lui. Credevano che fosse fuori di sé. Infatti, quando dice che uscirono per prenderlo, la parola "prenderlo" è un verbo molto forte, vuol dire “prendere con la forza”, e viene usato anche per quando si arresta qualcuno. Quindi, sono venuti per prendere Gesù con la forza per portarlo a casa fuori dalla folla.
Loro vedevano Gesù come fuori di sé. In realtà, anche oggi, se un vero credente vive pienamente consacrato a Dio, se vive assolutamente separandosi dal peccato, se vive totalmente per la gloria di Dio, ovvero, vive seguendo le orme di Gesù Cristo, per l’eternità, quel credente sarà visto come fanatico e fuori di sé anche da tanti credenti. Purtroppo, tantissime persone che si dichiarano credenti non sono focalizzate su Dio. Per tanti, uno che vive veramente come Dio ci chiama a vivere, di cui abbiamo l’esempio in Gesù Cristo, è visto come fanatico, fuori di sé.
Prego che non cercheremo l'approvazione degli uomini, ma che piuttosto cercheremo la gloria di Dio. Se questo ci porta ad essere perseguitati, o disprezzati, o visto come esagerati, prego che possiamo accettare questo con pace, tenendo gli occhi sul nostro Signore Gesù Cristo.
Gli scribi Lo accusano di essere da Satana
Quindi, i demoni si opponevano a Gesù, la sua famiglia credeva che fosse fuori di sé, e aveva sempre l'opposizione degli uomini religiosi, gli scribi, i farisei e gli erodiani. Iniziando nel versetto 22, fino a versetto 30, vediamo un brano importante in cui gli scribi cercano di screditare i miracoli di Gesù Cristo. Vediamo che Gesù parla di un gravissimo peccato, di cui erano colpevoli. Leggo il versetto 22.
“22 Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: "Egli ha Beelzebub e scaccia i demoni con l’aiuto del principe dei demoni".” (Marco 3:22 LND)
Questi scribi, come anche i farisei, riconoscevano che il potere di Gesù era il potere di Dio. Questo era chiaro a tutti. Quindi, sapevano che era lo Spirito Santo di Dio che operava in Lui.
Però, a causa del loro peccato, non volevano attribuire il potere di Cristo a Dio, perché allora, avrebbero dovuto accettare Gesù come il loro Signore, il loro sovrano, ed essere sottomessi a lui. Visto che erano in ribellione a Dio, anche se in modo subdolo, rifiutarono di riconoscere la divinità di Gesù. Allora, come potevano spiegare i suoi miracoli?
La loro soluzione era di attribuire i miracoli di Gesù a Satana, qua chiamato Beelzebub.
Così, speravano di screditare Gesù davanti a tutti, in modo che gli altri non lo avrebbero ascoltato più.
Gesù capiva quello che facevano, e perciò, chiamò loro a sé, sia per dare a loro la possibilità di ravvedersi, sia per mostrare a tutti coloro che ascoltavano che il loro argomento era totalmente falso. Leggo i versetti 23-26.
“23 Ma egli, chiamatili a sé, disse loro in parabole: "Come può Satana scacciare Satana? 24 E se un regno è diviso in parti contrarie, quel regno non può durare. 25 E se una casa è divisa in parti contrarie, quella casa non può durare. 26 Così, se Satana insorge contro se stesso ed è diviso, non può durare, ma è giunto alla fine.” (Marco 3:23-26 LND)
Con queste parabole, Gesù dimostrava che la loro affermazione che lui schiacciava i demoni con il potere di Satana, era impossibile. Mostrava che era un’accusa totalmente falsa. Sarebbe Satana che combatteva contro Satana stesso.
Con questo argomento, Gesù mostrava che lui non schiacciava i demoni con il potere di Satana. Però, andava oltre, e nel versetto 27 mostrava di essere superiore a Satana, e che egli aveva autorità su Satana. Leggo il versetto 27.
“27 Nessuno può entrare in casa dell’uomo forte e rapirgli i suoi beni, se prima non ha legato l’uomo forte; solo allora potrà saccheggiare la sua casa.” (Marco 3:27 LND)
In questo versetto, Gesù dimostra ancora la sua divinità. In questo caso, Gesù dimostra di essere sovrano su Satana. In questo esempio che Gesù dà, Satana è l'uomo forte, e le persone che Satana controlla sono i suoi beni. Gesù sta spiegando che non si può entrare in casa dell'uomo forte e portare via i beni se prima non si lega l'uomo forte. Ma per fare quello bisogna essere più forte di lui.
Con questo esempio, Gesù sta mostrando che quando egli scacciava i demoni, ovvero, gli spiriti che erano sotto il controllo di Satana, quando li scacciava, aveva piena autorità su di loro. Questo potere e autorità dimostra che Gesù è superiore a Satana, perché solo Dio è superiore a Satana. Quindi, anche con questo esempio Gesù si dimostra di essere Dio.
Per capire meglio il potere che Gesù Cristo ha su Satana, vi leggo Ebrei 2:14-15.
“14 Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch’egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte colui che ha l’impero della morte, cioè il diavolo, 15 e liberare tutti quelli che per timore della morte erano tenuti in schiavitù per tutta la loro vita.” (Ebrei 2:14-15 LND)
Chi è in Gesù Cristo è liberato dal potere di Satana. Grazie Dio! Un vero credente non deve temere Satana. Satana non può possedere un vero credente, perché lo Spirito Santo dimora in ogni vero credente. Siamo sicuri in Gesù Cristo.
Il peccato imperdonabile
Arriviamo adesso ad un passo che ha creato confusione per tanti. Quindi, leggiamo con attenzione i versetti 28-30, per capirlo correttamente.
“28 In verità vi dico che ai figli degli uomini sarà perdonato ogni peccato e qualunque bestemmia essi diranno; 29 ma chiunque bestemmierà contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno; ma è sottoposto a giudizio eterno". 30 Perché dicevano: "Egli ha uno spirito immondo".” (Marco 3:28-30 LND)
Dobbiamo considerare questo brano nel suo contesto. Gesù, per la potenza dello Spirito di Dio in lui, stava compiendo grandi miracoli. Quindi, lo Spirito Santo era all'opera in Gesù. Gesù stava facendo miracoli per il potere dello Spirito Santo, e questi farisei e scribi lo sapevano molto bene. Erano esperti nella Bibbia, e perciò, capivano che solo Dio poteva compiere miracoli così come Gesù stava facendo. Sapevano che questi miracoli erano stati profetizzati, come evidenza di chi sarebbe il Cristo. Quindi, questi uomini religiosi, che conoscevano bene la Bibbia, capivano chiaramente che Gesù è il Cristo, Dio incarnato, e che faceva miracoli per lo Spirito Santo.
Ma non volevano inginocchiarsi davanti a Dio, e per questo, per screditare Gesù davanti alle folle, dicevano che Gesù compiva miracoli per il potere di Satana. In questo modo, stavano bestemmiando contro lo Spirito Santo che avevano visto all'opera in Gesù Cristo.
Per distinguere fra il peccato di attribuire a Satana quello che è l’opera dello Spirito Santo, da ogni altro peccato, Gesù dichiara che qualunque peccato sarà perdonato. In altre parole, quando un uomo si ravvede e crede in Gesù Cristo, qualunque tipo di peccato che aveva compiuto può essere perdonato. Il sacrificio di Cristo è pienamente sufficiente per perdonare qualsiasi peccato. Può perdonare l’orgoglio, l'omicidio, le menzogne, l’adulterio, qualsiasi tipo di peccato, se c’è vero ravvedimento.
Ma se qualcuno riconosce la divinità di Gesù Cristo, e che i miracoli di Gesù sono una chiara evidenza dello Spirito Santo in Lui, ma per non dover inginocchiarsi a Dio nella persona di Gesù Cristo accusa Gesù di compiere i suoi miracoli con la potenza di Satana, quella persona sta bestemmiando lo Spirito Santo, e sta rifiutando l'unico Salvatore.
Se uno rifiuta Gesù Cristo, pur avendo riconosciuto pienamente chi è Gesù Cristo, non esiste altro perdono, tranne quello in Gesù Cristo che la persona sta rifiutando.
Quindi, questi scribi e farisei, avendo visto la chiara prova che Gesù è Dio, avendo visto chiaramente con i loro occhi l'opera dello Spirito Santo in lui, ma perché non volevano inginocchiarsi, attribuivano a Satana l'opera dello Spirito Santo in Gesù Cristo, per quegli uomini, non c'era più alcun perdono.
Allora, è importante capire che questo brano non sta parlando di noi di oggi. Per primo, nessuno di noi ha visto Gesù compiere i suoi miracoli, quelli che compiva quando era sulla terra. In più, per quanto riguarda i tanti altri modi che possiamo peccare, Gesù stesso dichiara nel versetto 28:
“in verità vi dico che ai figli degli uomini sarà perdonato ogni peccato e qualunque bestemmia e si diranno...” (Marco 3:28 LND)
Questa dichiarazione da parte di Gesù è un immenso incoraggiamento, che il peggior peccatore può essere perdonato. Anche un uomo come l'apostolo Paolo, che aveva dedicato la sua vita per opporsi all'opera di Cristo, poteva essere perdonato. Noi possiamo proclamare l'evangelo a chiunque, non esistono peccati troppo grandi per l'opera di Gesù Cristo sulla croce. Il sacrificio di Gesù è sufficiente per chiunque si ravvede e crede in lui.
Grazie Dio, se uno dubita la capacità di Dio di provvedere il perdono, possiamo proclamare la meravigliosa verità in Romani 5:20. Quando pecchiamo, pecchiamo contro la legge di Dio. La legge mostra quanto grave è il nostro peccato. Però, la grazia di Dio, per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo, è ancora più grande. Leggo Romani 5.20.
“Or la legge intervenne affinché la trasgressione abbondasse; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata,” (Romani 5:20 LND)
Grazie a Dio per questa meravigliosa verità.
Nessun peccato è troppo grande, perché il sacrificio di Cristo è ancora più grande. In Giovanni 6:37, Gesù Cristo dichiara:
“Tutto quello che il Padre mi dà verrà a me; e colui che viene a me, io non lo caccerò fuori,” (Giovanni 6:37 LND)
Non importa quanto grande è il peccato di una persona, se va a Gesù, con il ravvedimento e con fede, sarà perdonato. Quei farisei rifiutavano di andare a Gesù, perciò, non c’era alcun perdono per loro. Ma chi va a Gesù, sarà perdonato e salvato.
Chiunque va a Gesù, il peggior peccatore, sarà accolto da Gesù. Il ladrone sulla croce accanto a Gesù era un uomo malvagio. Lui riconosceva perfino che meritava di essere crocifisso. Però, visto che si è ravveduto, e ha creduto in Gesù Cristo, è stato perdonato, e Gesù ha dichiarato che sarebbe stato con Lui quel giorno stesso in paradiso.
La donna adultera è stata perdonata da Cristo. Zaccheo, il pubblicano, che aveva trattato tante persone ingiustamente, fu perdonato da Gesù. Il sacrificio di Gesù è sufficiente per perdonare chiunque.
Quindi, mentre questo brano in Marco ci mostra la gravità del peccato di questi uomini, ci mostra anche che Gesù può perdonare qualunque peccatore oggi. E quindi, non dobbiamo mai credere di aver compiuto il peccato imperdonabile, perché noi non abbiamo visto Gesù compiere i suoi miracoli, come loro lo avevano visto. Per grazia, c'è il perdono. Il falso pensiero che non possiamo essere perdonati non fa altro che ostacolarci da andare a Gesù per il perdono. Grazie a Dio, c'è perdono in Gesù Cristo. Viviamo questo, a accogliamo questo perdono, confessando i nostri peccati.
La vera famiglia di Gesù
Arrivando alla fine di questo capito, troviamo una verità molto incoraggiante. Ricordate che prima, abbiamo letto che la famiglia di Gesù era venuto per prenderlo con forza, credendo che era fuori di sé. Adesso, riprendiamo quel discorso, leggendo i versetti 31,32.
“31 Giunsero quindi i suoi fratelli e sua madre e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. 32 Or la folla sedeva intorno a lui; e gli dissero: "Ecco, tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e ti cercano".” (Marco 3:31-32 LND)
La famiglia di Gesù voleva farlo tornare a casa. Non capivano che è il Cristo. Non capivano quello che faceva.
Come ho detto prima, a volte, quando un credente segue Dio con tutto il suo cuore, non sarà compreso dalla propria famiglia. Infatti, in Matteo 10:34-37, leggiamo:
“34 "Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettervi la pace, ma la spada. 35 Perché io sono venuto a mettere disaccordo tra figlio e padre tra figlia e madre, tra nuora e suocera, 36 e i nemici dell’uomo saranno quelli di casa sua. 37 Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me.” (Matteo 10:34-37 LND)
Seguire Gesù può causare problemi con la propria famiglia, quando la famiglia non ha Dio al primo posto. Era così per Gesù, e sarà così per tanti credenti, anche oggi. Però, Gesù deve avere il primo posto nella vita, perfino prima della propria famiglia.
Poi, arrivano agli ultimi versetti, Gesù fa una dichiarazioni molto incoraggiante per chi segue Gesù. Leggo dal versetto 31 ancora, ma andando al versetto 35.
“31 Giunsero quindi i suoi fratelli e sua madre e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. 32 Or la folla sedeva intorno a lui; e gli dissero: "Ecco, tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e ti cercano". 33 Ma egli rispose loro, dicendo: "Chi è mia madre, o i miei fratelli?". 34 E guardando in giro su coloro che gli sedevano intorno, disse: "Ecco mia madre e i miei fratelli. 35 Poiché chiunque fa la volontà di Dio, questi è mio fratello, mia sorella e madre".” (Marco 3:1-35 LND)
Se tu segui Gesù Cristo, allora, tu sei veramente parte della famiglia di Gesù. Tu diventi veramente parte della famiglia di Dio. La famiglia terrena è imperfetta, la famiglia terrena non dura per sempre. Invece, diventare parte della famiglia di Dio vuole dire diventare parte per tutta l’eternità. Vuol dire essere un figlio di Dio, e fratello o sorella con tutti i veri credenti del mondo. Vuol dire avere tutte le promesse di Dio che sono per i suoi figli. Che stupenda notizia.
Conclusione
Grazie a Dio per queste verità.
Grazie a Dio che Egli ci ha chiamato alla salvezza. Non rifiutare la chiamata di Dio. Dio ci chiama alla salvezza, ci chiama alla santità, e ci chiama al servizio.
Ringraziamo Dio che chiama persone semplici. La potenza e le capacità non sono nostre, sono da Dio. Dio opera in noi. Confidiamo in LUI, non in noi stessi.
Ricordiamo che quando seguiamo Dio, a volte vuol dire che le persone intorno a noi, a volte la famiglia stessa, sarà contro di noi. Guardiamo a Cristo, e non facciamo compromessi.
Abbiamo letto degli scribi, che accusavano Gesù di compiere miracoli per il potere di Satana. In quello, abbiamo sentito Gesù dichiarare che qualsiasi peccato può essere perdonato. Grazie a Dio, la porta della salvezza è aperta al peggiore peccatore, se lui o lei si ravvede e crede nell’opera di Gesù per la sua salvezza.
Grazie a Dio per un Salvatore così.