Guida ad una riflessione sull'Evangelo di Giovanni

Capitolo 8:1-11

di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org

Questa guida richiede una copia di Capitolo 8 dell'Evangelo di Giovanni.

Giovanni 8:1-11 la donna adultera

Scopo dello studio: aiutare a capire il giudizio sul peccato, e il fatto che Gesù ha provveduto la via per non subire quel giudizio.

Lo scopo di Cristo mentre era sulla terra: il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto». (Luca 19:10)

Affinché una persona sia salvata, deve riconoscere il proprio peccato. Vediamo che Gesù mostrava sia alla donna che ai farisei i loro peccati.

Spiegare la situazione

A questo punto nella sua vita, Gesù si trova ancora a Gerusalemme, alla fine della festa delle Capanne. Arrivarono dei farisei e degli scribi. I farisei erano un gruppo di Giudei molto zelanti. Però, più che seguire la Bibbia, seguivano le loro tradizioni, create da loro stessi. Le loro tradizioni assomigliavano alle Scritture, ma non erano le Scritture, e infatti, Gesù li aveva duramente condannati per questo legame alle tradizioni. Gli scribi erano esperti nelle Scritture. Erano gli uomini specializzati nel leggere e scrivere. Avevano l’incarico di insegnare le Scritture, e di farne delle copie. Al tempo di Gesù, gli scribi erano, per la maggior parte, alleati con i farisei. La maggioranza di entrambi odiavano Gesù.

Tenete in mente che i Farisei, e anche gli scribi, odiavano Gesù e volevano ucciderLo perché Gesù metteva in evidenza la loro ipocrisia. Volevano quindi trovare qualche scusa per poter giustificare il suo arresto e la sua condanna a morte. Avevano però visto che Gesù aveva una vita irreprensibile. Perciò adottarono la tattica di cercare di fargli dire qualcosa contro la legge di Mosè, cioè, contro le Scritture. Questo, in base alla legge ebraica, sarebbe stato sufficiente per accusarlo e condannarlo. Se non quello, volevano che dicesse qualcosa contro la legge dei romani.

Questa è la situazione del brano di oggi. Lo scopo dei farisei e degli scribi era di intrappolare Gesù.

vv. 1-6 Adesso, leggiamo il brano.

“1 E Gesù se ne andò al monte degli Ulivi. 2 Ma sul far del giorno tornò di nuovo nel tempio e tutto il popolo venne da lui; ed egli, postosi a sedere, li ammaestrava. 3 Allora i farisei e gli scribi gli condussero una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4 dissero a Gesù: "Maestro, questa donna è stata sorpresa sul fatto, mentre commetteva adulterio. 5 Ora, nella legge Mosé ci ha comandato di lapidare tali donne; ma tu, che ne dici?". 6 Or dicevano questo per metterlo alla prova e per aver di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, scriveva col dito in terra.” (Giovanni 8:1-6)

Quale era la trappola descritta in questo brano? Se Gesù avesse risposto che la donna era degna di morte, e che era giusto lapidarla, allora, i farisei avrebbero potuto accusarLo davanti a Pilato, perché i Romani non permettevano ai Giudei di dichiarare la sentenza di morte. In più, Gesù aveva mangiato con le prostitute e gli ubriaconi, e aveva dichiarato che sarebbero entrati nel regno di Dio prima dei Farisei. Allora, se in base alla legge giudaica Gesù avesse condannato a morte questa donna, sarebbe stato, apparentemente, in contraddizione con quello che aveva insegnato pubblicamente in altre occasioni. Questo avrebbe screditato Gesù davanti al popolo.

Invece, se Gesù avesse risposto che non dovevano lapidare la donna, allora, sarebbe stato colpevole di non seguire la legge di Mosè. A quel punto, i farisei avrebbero potuto denunciarLo davanti al popolo come uno che non seguiva la Legge.

In entrambi i casi, Gesù sarebbe stato screditato davanti al pubblico. Questo era lo scopo dei farisei, con la speranza di renderlo colpevole davanti alla legge dei romani.

Quindi, vediamo che i Farisei avevano attentamente creato la situazione per intrappolare Gesù e lasciarLo senza via di uscita. I loro cuori erano malvagi.

È da notare che il quel periodo i Farisei non erano affatto preoccupati di considerare l’adulterio come peccato. Infatti, l’adulterio era molto comune, e i farisei stessi erano spesso colpevoli di questo abominevole peccato. L’unico loro pensiero era di come intrappolare Gesù.

La risposta di Gesù

v. 6 Quale fu la risposta di Gesù, quando Gli fecero la domanda?

All’inizio, Gesù rifiutò di rispondere. Invece, chinatosi, Gesù si mise a scrivere in terra con il dito.

Cosa scriveva Gesù? Non sappiamo. Tanti credono che scrivesse un elenco dei loro peccati. Forse scriveva dettagli dei loro peccati, forse stava proprio elencando situazioni in cui questi uomini aveva commesso adulterio. In ogni caso, non rispondeva immediatamente. Li ignorava e scriveva.

I farisei continuavano a insistere, e a provocarLo. Volevano una risposta da Gesù.

Finalmente, Gesù alzò il capo e guardandoli negli occhi, rispose loro.

v. 7 Qual era la risposta di Gesù a loro?

Il senso di questa dichiarazione di Gesù non era “chi è completamente senza peccato”, ma invece, “chi è senza un peccato grave, un peccato che merita la stessa fine? Chi di voi non ha commesso adulterio, o qualche simile grave peccato, quella persona scagli per primo la pietra.”

Detto questo, Gesù guardava di nuovo giù, e scriveva in terra.

Forse, continuava a scrivere un elenco dei loro peccati, in modo che ognuno di loro poteva pensare a se stesso, e riconoscere il suo stato davanti a Dio. Comunque, lasciava tempo a loro per pensare.

La risposta degli uomini

v. 9 Qual era la risposta di questi uomini?

Erano venuti con odio verso Gesù, cercando di intrappolarLo. Invece, trovandosi davanti al Signore, che conosce ogni cuore, le loro coscienze furono colpite. Erano venuti come giudici, ma il vero Giudice aveva messo in luce i loro peccati. Gesù li aveva invitati a mettere a morte la donna, ma solamente se avessero potuto farlo essendo sicuri di non essere loro stessi rei di morte.

In questo avvenimento, vediamo ancora che Gesù è molto più che solo un uomo. Non solo poteva compiere miracoli, ma Gesù mostrava la saggezza che solo Dio possiede. Gli uomini non potevano mai intrappolarLo.

Gesù conosce ogni cuore. Questi uomini credevano che i loro peccati fossero nascosti. Invece, davanti a Cristo, tutti i loro peccati, come anche tutti i nostri peccati, sono messi alla luce del giorno. Quello che crediamo essere nascosto da tutti sarà dichiarato dai tetti.

Leggiamo in Apocalisse 20:11,12

Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. 12 E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. (Apocalisse 20:11,12)

Nel giorno del Giudizio, che sarà un giorno terribile, più di quanto possiamo immaginare per chi è senza Cristo, saranno aperti i libri. Tutto quello che abbiamo mai fatto sarà scritto nei libri. Tutte le parole che abbiamo mai dette saranno scritte. Tutti i pensieri che abbiamo mai avuto saranno scritti. Nulla rimarrà nascosto. Tutti saranno giudicati in base a quello che è scritto nei libri. Chi non è in Cristo, e quindi, non è scritto nel libro della vita, sarà condannato e gettato nello stagno di fuoco.

Quel giorno a Gerusalemme, Gesù mise allo scoperto i peccati nascosti di questi uomini. Ciascuno di loro fu colpito nel cuore. Non potevano più restare nella presenza di Gesù. Uscivano, uno per uno, in modo da non essere notati. Erano là nel tempio, davanti a tutta la folla. Adesso, volevano andare e nascondersi dalla folla, e dalla presenza di Cristo.

Vogliamo considerare lo scopo di quello che Gesù aveva detto agli uomini. Ma prima, consideriamo la sua risposta alla donna.

Gesù parla con la donna

Leggiamo il discorso fra Gesù e la donna in vv. 9-11.

9 Quelli allora, udito ciò e convinti dalla coscienza, se ne andarono ad uno ad uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; così Gesù fu lasciato solo con la donna, che stava là in mezzo. 10 Gesù dunque, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: "Donna dove sono quelli che ti accusavano? Nessuno ti ha condannata?". 11 Ed ella rispose: "Nessuno, Signore". Gesù allora le disse: "Neppure io ti condanno; va’ e non peccare più".

Quando dice che Gesù fu lasciato solo con la donna, non vuol dire letteralmente solo, in quanto erano nella piazza del tempio, e c’era la folla e c’erano i suoi discepoli. Però, tutti gli scribi e farisei che erano venuti per accusare Gesù erano andati via. Rimase solo Gesù con lei.

v. 10 Cosa chiese Gesù alla donna?

Quando Gesù chiese “dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?” indica: non c’era nessuno che poteva lapidarti? Non c’era nessuno che poteva in buona coscienza giudicarti?

Poi, Gesù dichiara:

“Neppure io ti condanno. Va’ e non peccare più!”

È molto importante comprendere il senso di queste parole.

Mentre Gesù era sulla terra, il Suo compito non era di giudicare, ma di salvare. Egli è il Giudice, come Gesù stesso dichiara in Giovanni 5:21,22, parlando di Se stesso, come solito, come il Figlio.

21 Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole. 22 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, (Giovanni 5:21,22)

Quindi, sarà Gesù Cristo stesso a giudicare il mondo. Però, alla prima venuta di Gesù, e ancora oggi per il momento, lo scopo di Gesù non è quello di giudicare, ma di salvare.

Chi non viene salvato oggi, sarà giudicato da Gesù, quando Egli ritornerà per giudicare il mondo. Leggo di questo in vari brani, per esempio, in 2Tessalonicesi 1:6-10 e anche Matteo 7.

6 poiché è cosa giusta, da parte di Dio, rendere afflizione a coloro che vi affliggono, 7 e a voi, che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesù Cristo apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, 8 in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono all’evangelo del Signor nostro Gesù Cristo. 9 Questi saranno puniti con la distruzione eterna, lontani dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza, 10 quando egli verrà, in quel giorno, per essere glorificato nei suoi santi, e per essere ammirato in mezzo a quelli che hanno creduto, poiché la nostra testimonianza presso di voi è stata creduta (2Tessalonicesi 1:6-10)
13 Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa.. 14 Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano! (Matteo 7:13-14)
21 Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?". 23 E allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità". (Matteo 7:21-23)

Mentre Gesù era sulla terra, insegnava agli uomini che Egli è la via della salvezza. Inoltre, andando alla croce, ha provveduto quella salvezza.

v. 11 Considerando le parole di Gesù a questa donna, qual era il senso di quello che dice a lei? La risposta di Gesù implicava in qualche modo che la donna non fu una peccatrice? In qualunque modo indicava che i suoi peccati non erano importanti o non erano gravi?

No. Invece, dicendo “vai, e non peccare più”, Gesù stava indicando proprio che in realtà i suoi peccati erano gravi, e che per avere la salvezza, lei doveva cambiare direzione, e non vivere più nel peccato.

Per accettare le parole di Cristo, questa donna doveva ammettere che era peccatrice. Doveva riconoscere di meritare la condanna, ma che era stata perdonata.

Se la donna avesse voluto negare il suo peccato, allora, non avrebbe potuto accettare le parole di Cristo “va’ e non peccare più.”. Solamente ammettendo e accettando la sua colpa, poteva accettare il perdono che Cristo offriva.

Come poteva Gesù perdonarla?

Come poteva Gesù perdonare questa donna? Come è possibile che Gesù potesse offrire perdono a lei? Cosa dichiara la Parola di Dio per quanto riguarda il suo peccato? Leggiamo alcuni brani a riguardo:

“Se uno commette adulterio con la moglie di un altro, se commette adulterio con la moglie del suo vicino, l’adultero e l’adultera saranno messi a morte.” (Levitico 20:10)
23 Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, si corica con lei, 24 condurrete tutti e due alla porta di quella città, e li lapiderete a morte: la fanciulla, perché, essendo in città, non ha gridato; e l’uomo, perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai via il male di mezzo a te. (Deuteronomio 22:23-24)
9 Non sapete che gl’ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, 10 né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. (1 Corinzi 6:9-10)
27 «Voi avete udito che fu detto: “Non commettere adulterio”. 28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. (Matteo 5:27-28)
7 Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio. 8 Ma per i codardi, gl’increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda». (Apocalisse 21:7-8)

Nell’Antico Testamento, come veniva condannato l’adulterio?

Era un peccato da condannare con la pena di morte. Lo scopo di quella condanna era di aiutare gli uomini a capire la gravità del peccato. La vera condanna non era la morte fisica, ma la morte spirituale. Questa viene dopo la morte fisica. La morte spirituale è la separazione eterna da Dio.

Poi, nel Nuovo Testamento, non troviamo più il comandamento di mettere a morte gli adulteri, ma ancora si parla del giudizio di Dio. Quando leggiamo dello stagno di fuoco e di zolfo, questa è la descrizione del luogo di tormento dove tutti coloro che non ricevono la salvezza in Cristo saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza di Dio.

Allora, visto che questo avvenimento era prima della croce e della risurrezione di Cristo, quale condanna meritava l’adulterio di questa donna?

Il peccato di questa donna meritava la condanna della pena di morte. Meritava anche la condanna eterna.

Su quale base Gesù poteva perdonarla? Gesù è Dio. Dio non contraddice mai la sua Parola. Come mai Gesù poteva offrire perdono ad una peccatrice? Come può Gesù offrire perdono a noi che siamo peccatori? Come può Dio perdonare i peccatori, pur mantenendo la sua legge, che condanna i peccatori?

Questa è la domanda che ci porta alla croce di Gesù. Il problema più grande è: come può Dio perdonare un peccatore, quando la legge di Dio dichiara che la condanna del peccato è la morte, cioè, la separazione da Dio?

Tutte le buone opere non potevano mai pagare la condanna per il peccato, perché la punizione del peccato non è compiere una certa quantità di buone opere. Mai la Parola di Dio dichiara qualcosa come: la pena del peccato è compiere una certa quantità di buone opere. Invece, la Bibbia dichiara: perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. (Romani 6:23)

Qual è il salario del peccato?

Il salario, ovvero, la conseguenza, del peccato è la morte, cioè, la separazione eterna da Dio, che è la vera vita. Nessuna quantità di buone opere potrebbero mai pagare il prezzo del peccato. Dio accetta solamente la morte come salario per il peccato.

Ecco allora il significato e la necessità del sacrificio di Cristo. Sulla croce, Gesù Cristo, l’unico uomo nella storia che non ha mai peccato, è morto come sostituto per l’uomo peccatore. Egli ha subito la condanna del peccato. In questo modo, quando un peccatore riconosce il suo stato di peccatore, e si ravvede, e riceve Gesù Cristo come il suo Dio e Sovrano e Salvatore, la morte di Gesù viene applicata alla vita di quel peccatore, e in quel modo, la condanna di quel peccatore viene pagata in Cristo Gesù.

In questo modo, Dio può perdonare un peccatore, e allo stesso tempo, mantenere la sua giustizia.

Come può Dio perdonare un peccatore, e allo stesso tempo, mantenere la sua giustizia?

Allora, la ragione per cui Gesù poteva offrire perdono a questa donna era perché Egli stesso stava per morire sulla croce, per pagare la condanna di tutti coloro che avrebbero creduto veramente in Lui.

Quello che Gesù offriva agli uomini

È chiaro che Gesù offriva alla donna il perdono, basato sul fatto che lei riconosceva il suo peccato, e si ravvedeva dalla sua vita di peccato.

Però, dobbiamo fermarci per considerare quello che aveva offerto agli uomini.

Consideriamo: Perché Gesù era venuto sulla terra?

Abbiamo già visto che Gesù è il Giudice del mondo. Però, la prima volta che è venuto, non è venuto per giudicare. Perché è venuto la prima volta? Ascoltiamo le parole di Gesù stesso.

“Gesù rispose loro: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati. Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento.” (Luca 5:31)
Gesù dichiara: “…il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto.”(Luca 19:10)

Perché Gesù è venuto al mondo?

In altre parole, per essere salvati, bisogna riconoscersi peccatori, e ravvedersi. Allora, e solo allora, si può ricevere la salvezza in Gesù Cristo.

Cosa intende Gesù quando dichiara:

..Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati. Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento.” (Luca 5:31)?

Ci sono dei giusti? Esistono persone che non sono peccatori?

Ascoltiamo quello che Dio ci dichiara in Romani 3:

com’è scritto: «Non c’è nessun giusto, neppure uno. (Romani 3:10)
tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio (Romani 3:23)

Nessuno è giusto. Ogni persona è un peccatore, condannato agli occhi di Dio.

Allora, cosa intende Gesù quando dichiara: non sono venuto a chiamare dei giusti?

Gesù non intende che ci sono dei giusti, perché la Parola di Dio spiega chiaramente che non ci sono dei giusti. Però, ci sono tante persone che si considerano giuste. Non vogliono ammettere di essere peccatori. Ci sono persone che ammettono di aver peccato, ma non ammettono di essere peccatori.

Tu ammetti che delle volte, dici qualche menzogna? Allora, cosa vuol dire? Uno che dice bugie è un bugiardo. Tu ammetti di essere un bugiardo?

Tristemente, tante persone vogliono negare quello che sono. Tante persone non vogliono ammettere di essere bugiardi, e tanti non vogliono ammettere di essere peccatori.

Gesù è venuto a chiamare i peccatori a ravvedimento. Cioè, Gesù è venuto a chiamare quelli che ammettono e riconoscono di essere peccatori a ravvedimento.

Non c’è salvezza per coloro che non riconoscono ciò che veramente sono.

Non c’è salvezza per quelli che non si ravvedono da essere peccatori.

Cosa vuol dire “ravvedimento”? Vuol dire prima di tutto riconoscere di essere un peccatore. C’è una differenza fra riconoscere di aver peccato, e riconoscere di essere un peccatore. Riconoscere di essere peccatore vuol dire riconoscere di andare nella direzione sbagliata, vuol dire riconoscere di non seguire Dio. Vuol dire riconoscere che finora, hai guidato tu la tua vita, anziché scendere dal trono e lasciare a Cristo di dirigere tutto.

Ravvedersi vuol dire cambiare direzione.

Essere peccatore vuol dire ammettere di voler guidare la propria vita. Ravvedersi vuol dire scendere dal trono della propria vita e lasciare a Cristo di dirigere la propria vita.

Allora, cosa vuol dire “ravvedimento”?

Quando consideriamo tutto questo, possiamo capire che Cristo non solo stava offrendo la salvezza a questa donna, ma anche a questi uomini. Egli metteva davanti a loro i loro peccati. Egli li aiutava a riconoscere la loro colpa, a vedere che anche loro erano colpevoli. In questo modo, dava loro la possibilità di ravvedersi e di ricevere da Lui il perdono di cui avevano bisogno.

Conclusione

In questo avvenimento, vediamo che Gesù mette davanti agli uomini i loro peccati, e mette davanti alla donna il suo peccato. Dà a tutti la possibilità di ravvedersi e ricevere perdono. Cioè, offriva la salvezza a tutti.

Qual era la risposta degli uomini?


Qual era la risposta della donna?

Ovviamente, lei si è riconosciuta peccatrice, e ha accolto l’offerta di Gesù. Lei è stata perciò perdonata.

Qual è la tua risposta a Gesù? Ammetti di essere peccatore, oppure, ammetti solo di aver peccato? Ammetti di essere giustamente condannato da Dio, e vuoi ricevere Gesù come Colui che paga la tua giusta condanna, e entra nella tua vita come il tuo sovrano?

Dobbiamo capire che Dio conosce i nostri cuori. Egli sa che siamo peccatori. La domanda è: ammettiamo e confessiamo quello che siamo? Riceviamo Gesù come l’unico che può salvarci?

Gli uomini sapevano di essere colpevoli, ma non volevano ammettere quello che erano. Si sono nascosti dalla presenza di Cristo. Però, al giorno del giudizio, non ci sarà più posto per nascondersi.

La donna ha accettato l’offerta di Cristo. Lei non nascondeva quello che era. È stata perdonata.

Tu, qual è la tua risposta a Gesù?

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Marco deFelice
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