Questa guida richiede una copia di Capitolo 4 dell'Evangelo di Giovanni.
Chi sono i Samaritani?
I Samaritani erano un popolo di discendenza mista, parzialmente Giudei, e parzialmente altri popoli. Risalivano al tempo della deportazione del 722, quando Israele fu sconfitto dagli Assiri. Non solo erano di razza mista, ma avevano anche creato una religione loro, che pur avendo alcuni componenti presi dalla Legge di Dio data tramite Mosè, in realtà, era tutta un altra cosa, e quindi, non era fedele alla Parola di Dio.
A causa della loro religione falsa, e anche del fatto che erano di sangue misto, i Samaritani erano molto disprezzati dai Giudei, e solitamente, i Giudei evitavano ogni contatto sociale con loro.
Per una spiegazione più approfondita sull’origine dei Samaritani, vedi sotto.
Con questa introduzione, cominciamo lo studio.
Gesù e la Donna Samaritana
vv.1-6 Ricordiamo che Gesù era venuto per morire al posto dei peccatori. Dio aveva stabilito il giorno preciso in cui Gesù doveva morire, il quale non era ancora arrivato. Già al punto in cui ci troviamo in questo avvenimento, i capi dei Giudei volevano uccidere Gesù. Gesù, sapendo che non era ancora il momento stabilito, per evitare una crisi prematura, lasciò la Giudea per andare di nuovo in Galilea. La Samaria era situata tra la Giudea e la Galilea. Tanto forte era l’odio che i Giudei avevano per i Samaritani che di solito, i Giudei non passavano per la Samaria, ma prendevano una via più lunga, passando oltre il fiume Giordano, per andare dalla Giudea fino alla Galilea. Invece Gesù, sapendo che aveva un appuntamento stabilito dal suo Padre in cielo, doveva passare per la Samaria. Perciò, si fermò a questo pozzo, e mandò i suoi discepoli a comprare cibo in paese.
La fonte di Giacobbe, questo pozzo, che esiste ancora oggi, fu scavato da Giacobbe, uno dei patriarchi di Israele.
Perché Gesù si sedette presso la fonte?
Questo dimostra la vera umanità di Gesù. Come abbiamo visto in Giovanni 1, Gesù è veramente Dio, ma è diventato anche vero uomo, e così può capire i tuoi problemi e i tuoi bisogni. Inoltre, essendo diventato vero uomo, poteva morire sulla croce al posto degli uomini, per offrire il vero perdono e la vera salvezza.
vv. 7-9 Gesù, stanco e assetato, chiese alla donna da bere. Potrebbe sembrare nulla di strano, ma ricordiamo che a causa della rivalità fra i Giudei e i Samaritani, un Giudeo avrebbe rifiutato di bere dallo stesso contenitore di un Samaritano. Inoltre, era considerato sbagliato per un uomo Giudeo di parlare con una donna in pubblico. Perciò a questa donna risultò molto strano che Gesù parlasse con lei, chiedendole da bere, in quanto donna e Samaritana.
v.10 La risposta di Gesù inizia in questo versetto, una risposta che ha lo scopo di portare questa donna alla salvezza. Vogliamo considerarne i diversi componenti. Gesù le disse: Se tu conoscessi il dono di Dio, e chi è che ti dice: “Dammi da bere”, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva.
Notiamo che Gesù parla di tre cose qua: il dono di Dio, la sua identità, e l’acqua viva.
Gesù identifica “Il dono di Dio ” con “l’acqua viva ”. Gesù stesso è “chi ti chiede ”.
In cosa consiste questo dono di Dio, che qui Gesù chiama “acqua viva”?
Abbiamo già incontrato diversi termini che hanno lo stesso significato. In Giovanni 1 è scritto che a chiunque riceve Gesù sarà dato “il diritto di diventare figlio di Dio”. Giovanni 3 parla della “nuova nascita”, che viene da Dio e della possibilità di “avere vita eterna”. In questo capitolo Gesù usa sia il termine “dono di Dio”, sia altri termini, per aiutarci a comprendere meglio l’immensa ricchezza di questo dono di Dio.
vv.11-12 La donna, una persona poca religiosa, non afferrò il significato del discorso di Gesù. Lei pensava che Gesù parlava di acqua normale. Infatti, le parole “acqua viva ” potrebbero indicare l’acqua della sorgente, anziché l’acqua ferma del pozzo. Può darsi che la donna pensasse così, in senso materiale, mentre Gesù stava parlando in senso spirituale. Se ricordate, neanche Nicodemo, un uomo molto religioso, aveva capito quando Gesù parlava di cose spirituali.
La donna notò che Gesù non aveva niente per attingere.
Cosa voleva sapere? (v.11)
Poi chiese se Gesù fosse più grande di (v. 12)
I Samaritani consideravano Giacobbe il loro capostipite.
Anziché rispondere alla sua domanda, Gesù le parlò ancora dell’acqua.
vv.13-14 Gesù rispose, parlando di due tipi di acqua. Chi beve di quest’acqua (acqua naturale, come quella del pozzo) avrà sete di nuovo MA colui che beve dell’acqua che io gli darò (l’acqua viva - cioè chi diventa figlio di Dio) non avrà mai più sete. L’acqua viva soddisfa i nostri bisogni più profondi.
Per chi beve, cioè riceve, l’acqua viva, questa diventerà in lui una _____________________ di acqua che scaturisce in vita eterna.
L’acqua viva significa la salvezza, significa diventare un figlio di Dio, nascere di nuovo. Questa salvezza ci riempie di vita eterna continuamente e non si esaurisce mai.
Quando Dio fa diventare qualcuno un figlio di Dio, lo si è per sempre, per l’eternità! Chi diventa figlio di Dio non avrà mai più sete.
Quanto diverso è questo dono da ciò che il mondo può darci. È facile riconoscere che le cose materiali non possono soddisfare per la vita. Chi ha sete per una nuova auto, una volta presa un’auto, avrà sete ancora, cioè, non sarà soddisfatto per sempre con quell’auto. Lo stesso per vestiti, e per altre cose materiali. Le cose materiali non possono soddisfare veramente.
Però, questo è vero anche per cose non materiali. Per esempio, chi vuole una vita tranquilla, oppure chi vuole solo la sua famiglia, se riesce ad ottenere quello che vuole, pur essendo cose buone, non possono soddisfarci a fondo per sempre. Infatti, abbiamo tutti bisogno dell’acqua viva che Gesù offre! Però, non si tratta solamente di soddisfazione nel senso che pensiamo solitamente. Seguiamo il discorso di Gesù, per capirne di più.
v.15 La donna si accorse che l’acqua che Gesù offriva era qualcosa di speciale, di meraviglioso. Ma non riusciva ancora a coglierne il senso spirituale.
Per quale ragione chiese questa acqua da Gesù?
vv. 16-18 In Giovanni 3:5 Gesù disse “se uno non è nato d’acqua e di Spirito non può entrare nel regno di Dio.” Abbiamo visto che nascere d’acqua vuol dire ravvedersi dai propri peccati. Questa donna, come tutti noi oggi, non poteva ricevere “l’acqua viva”, (la salvezza) senza riconoscere i suoi peccati davanti a Dio. Gesù le pose una domanda per mettere in luce il suo peccato. Le chiese di portare suo marito. Essendo Dio, Gesù sapeva benissimo che questa donna violava la legge di Dio relativa al matrimonio. Lei conviveva con un uomo, perciò, era colpevole davanti a Dio di fornicazione.
v.17 Notiamo la risposta della donna. Finora, era stata una chiacchierona. Ma a questa domanda, risponde solo con tre parole.
Con quali tre parole risponde?
v.18 La risposta di Gesù, in greco, e aramaico, è “marito non hai ”. Metteva l’enfasi sul fatto che l’uomo con cui viveva non era suo marito; inoltre, Gesù dichiarò che lei aveva avuto cinque mariti, quindi non aveva onorato il matrimonio come comandato da Dio.
vv.19-20 La donna cambiò discorso. Invece di ammettere il suo peccato, riconobbe che Gesù era un profeta, in quanto, pur non avendola mai conosciuta, conosceva questo suo peccato. Poi Gli chiese DOVE si doveva adorare Dio.
Quali sono i due luoghi che menzionò?
vv.21-24 La risposta di Gesù a questa domanda è uno degli insegnamenti più importanti della Bibbia riguardo al modo in cui dobbiamo adorare Dio. Consideriamola attentamente.
“L’ora viene”, si riferisce al nuovo rapporto fra Dio e l’uomo che stava per iniziare per mezzo del sacrificio e della risurrezione che Gesù stava per compiere. “l’ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre ”. La vera adorazione che Dio richiede non ha a che fare con un luogo determinato.
Voi (Samaritani) adorate quello che non ________________________________.
Noi (i Giudei) adoriamo quello che __________________________ perché la salvezza viene dai Giudei.
La salvezza viene dai Giudei in quanto Gesù viene dai Giudei. I Giudei possedevano la Bibbia e quindi conoscevano Dio. I Samaritani invece avevano una religione loro che assomigliava al Giudaismo esternamente, ma in realtà era fatta di tante tradizioni loro. Perciò, avevano una loro idea di Dio, diversa dalla verità che Dio aveva rivelato di Sé nella Bibbia.
Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i _____________ adoratori adoreranno il Padre (come)?
In ____________________________.
Perché dev’essere così? Poiché tali sono gli adoratori che il Padre
Dio è spirito; e quelli che l’adorano, lo devono adorare in spirito e verità.
Oggi come allora, tante persone sostengono che ognuno può adorare Dio (o non adorarLo) nel modo che gli pare giusto. Invece, in questo brano, Gesù insegna che Dio richiede, cioè, accetta soltanto, coloro che Lo adorano in spirito e verità. Cosa intende?
“In spirito” vuole dire col nostro spirito, cioè non solo con azioni o riti esteriori, ma dal nostro spirito, il vero nostro essere, cioè, con tutto il nostro cuore. La vera adorazione dipende dal cuore, non dal luogo in cui si adora. Si può adorare Dio ovunque. La Bibbia ci insegna l’importanza di radunarci per adorare Dio a prescindere dal luogo. In Geremia 29:13, Dio dichiara:
“Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore; e io mi lascerò trovare da voi, dice l’Eterno.” (Geremia 29:13)
Nell’Evangelo di Marco 12:30 Gesù ci dichiara:
“Ama Dio con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua.” (Marco 12:30)
Perciò, adorare veramente Dio non è una questione di compiere gli atti giusti, ma dipende da avere un cuore giusto. La vera adorazione deve venire dallo spirito, deve essere fatta con tutto il cuore. Questo è adorare in spirito.
L’altra condizione essenziale, che Dio richiede prima di accettare la nostra adorazione, è che Lo adoriamo in verità. È molto importante capire cosa Gesù intende qua.
I Samaritani avevano una loro idea di Dio. La loro idea non rispecchiava la verità di Dio che Egli aveva rivelato nella Bibbia. Allora, quando i Samaritani adoravano la loro idea di Dio, non stavano adorando Dio in verità.
È per questo che Gesù dice alla donna: “voi adorate quello che non conoscete”, perché i Samaritani non accettavano tutta la Bibbia, e avevano tante tradizioni loro, e di conseguenza avevano un’idea sbagliata di Dio. Adorare una nostra idea di Dio non è accettato da Dio.
Anche oggi, tante persone hanno una loro idea di come è Dio, e quando adorano, adorano la loro idea, anziché il vero Dio. Perciò, non adorano “in verità”, e la loro adorazione non viene accettata da Dio.
Quindi, non possiamo adorare un’idea nostra di Dio. Dobbiamo piuttosto informarci dalla Parola di Dio per capire come Dio è veramente, e poi adorare in base alla verità. Questo è adorare “in verità.” Dio non accetta alcun altra adorazione. Adorare una nostra idea di Dio anziché la verità è una offesa a Dio. È essenziale conoscere la verità su Dio, per adorarLo in verità. L’unico modo per conoscere il vero Dio è attraverso ciò che ci ha rivelato di Sé nella Sua Parola: la Bibbia. È qui che Dio si è rivelato.
vv.25-26 La donna rimase colpita da quello che Gesù aveva detto. Allora, fece una osservazione importante.
Che cosa ha detto a Gesù (v. 25)?
Lei sapeva che sarebbe venuto il Messia, il Cristo. Avendo capito che Gesù era da Dio, lei Gli chiese di questo Messia. Gesù si rivelò alla donna come il Messia.
Prima della croce, solitamente Gesù teneva la Sua identità segreta. La ragione di questa scelta è perché i Giudei volevano un Messia, un Salvatore, a misura loro, un Salvatore comodo. Avendo visto i miracoli e il potere di Gesù, in più occasioni, le persone avevano cercato di prendere Gesù per farlo re. Volevano un Messia che poteva rendere la loro vita più facile, e risolvere i loro problemi. Gesù non era venuto per diventare quel tipo di re. È venuto per diventare il vero Salvatore e Signore, che salva dalla condanna dei peccati. Gesù è Dio, e non è un “salvatore a misura nostra”. Non possiamo adorarLo nel nostro modo. Non possiamo riceverLo nel nostro modo.
Con i Samaritani, dove non c’era il pericolo di essere preso come un re a misura loro, Gesù rivelava la Sua vera identità.
vv.27-30 È chiaro che questa donna credette in Gesù, e perciò, ricevette l’acqua viva.
Cosa vuole fare subito dopo (vv. 28,29)?
Subito lei volle annunciare la buona notizia del Messia. Perciò, tornò immediatamente al suo paese per testimoniare di Gesù. Anche altri hanno creduto, e riceverono l’acqua viva, ovvero, la vita eterna. Furono perdonati dai loro peccati, e salvati.
vv.31-42 Notiamo che Gesù trovava la Sua soddisfazione più profonda nel fare la volontà di Dio Padre. Quando uno nasce di nuovo e diventa figlio di Dio, troverà anche lui il suo piacere più profondo nell’ubbidire a Dio. Essere veramente un figlio di Dio non significa solamente avere il perdono e la certezza dell’eternità con Dio. Essere figlio di Dio vuol dire avere una vita trasformata mentre si vive su questa terra.
Il discorso della mietitura
Gesù parlava in senso spirituale. Qui, c’era una mietitura di Samaritani da raccogliere. Egli, e la donna, avevano seminato. Adesso, i discepoli potevano raccogliere. Che gioia quando una persona riceve Gesù e diventa figlio di Dio. Dall’esempio della donna possiamo notare che quando uno è un figlio di Dio, anche da poco tempo, può testimoniare di Dio. Anzi, e normale e giusto parlare del nostro Salvatore e Dio.
Guarigione del figlio dell’ufficiale reale
vv.43-54 Questo avvenimento mostra due tipi di fede. All’inizio quest’uomo aveva una fede sbagliata, aveva bisogno cioè di segni e miracoli.
Però, per credere in Gesù per la salvezza, cioè per ricevere Gesù, dobbiamo accettarLo in base alla Sua parola, senza miracoli. Nella Parola di Dio, abbiamo già tutti i miracoli che servono per mostrarci chi è Gesù. Gesù richiede fede nella Sua persona e nella Sua Parola.
Nel v.50 vediamo che questo uomo crede alla parola di Gesù.
E che cosa vediamo in v.53?
Vediamo che egli insieme con tutta la sua casa (famiglia) credette in Gesù.
La domanda per ciascuno di noi è: tu veramente credi nelle parole di Gesù? Riconosci, come abbiamo visto in Giovanni 3, che sei sotto l’ira di Dio, e che solo Gesù può salvarti? Gesù dice che solo attraverso la fede in Lui si può avere la vita eterna. Gesù ha dichiarato di essere la fonte di acqua viva, la vera vita. Gesù è Dio, Colui che può prendere la tua condanna. Ravvediti dai tuoi peccati e credi in Gesù per la tua salvezza se non l’hai già fatto.
Conclusione
Per concludere, qualche domanda.
Considerando quello che Gesù ha fatto quando la donna gli ha chiesto l’acqua viva, cosa dobbiamo riconoscere e ammettere prima che possiamo ricevere l’acqua viva, cioè, la salvezza?
Qual è l’adorazione che Dio richiede? È sufficiente che sia sincera? Può essere diversa per ogni persona?
Dall’insegnamento di Gesù, abbiamo visto che un’adorazione sincera non basta. Deve essere fondata sulla verità. In più, non basta un’adorazione esteriore in forma di rito. Deve venire dal cuore, cioè, dallo spirito.
L’unica adorazione che Dio accetta è un’adorazione in spirito e in verità. In spirito significa adorazione che scaturisce dal più profondo del nostro cuore. In verità vuol dire un’adorazione secondo le verità di Dio che Egli ci rivela nella Bibbia. Perciò, non basta avere un’idea propria su come potrebbe essere Dio. Tutte le idee create dalla nostra mente non si adattano al vero Dio. Adorare la nostra idea di Dio non è uguale ad adorare il vero Dio. Quindi, se tu vuoi adorarLo in verità, devi conoscerLo attraverso Gesù Cristo, e attraverso la sua Parola, la Bibbia.
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L’origine dei Samaritani
Quando Dio scelse Abraamo, promise di creare una nazione dalla sua discendenza. Abraamo generò Isaaco, e Isaaco generò Giacobbe, anche chiamato Israele, che generò dodici figli, che furono gli antenati delle dodici tribù d’Israele, il popolo di Dio. Dio guidò gli avvenimenti in modo che Giuseppe, uno di questi dodici figli, fu portato in Israele, e dopo essere stato anni in carcere ingiustamente, diventò il primo ministro d’Egitto, secondo in potere solo al faraone. A causa di una carestia, Giacobbe e gli altri undici figli si trasferirono in Egitto e si stabilirono là, come Dio aveva annunciato ad Abraamo.
Vissero in Egitto per circa 400 anni, e Dio fece sì che si moltiplicarono oltremodo, e diventarono un popolo molto numeroso. Però, diventarono anche schiavi, e furono molto maltrattati. Al tempo prestabilito da Dio, Egli li liberò tramite Mosè, e tramite Mosè e poi Giosuè, Dio li condusse nella terra che era stata promessa ad Abrahamo, quello che noi oggi chiamiamo Israele. Diventarono una nazione, e dopo qualche secolo, Dio stabilì Davide come re del Suo popolo.
Al tempo del re Davide e del suo figlio Salomone, Israele era un paese unito. Però, a causa dei peccati di Salomone, poco dopo la sua morte nel 931 a.C., Dio guidò gli avvenimenti in modo che il paese fu diviso in due, e Dio strappò le dieci tribù del nord dal figlio di Salomone. Queste tribù furono chiamate Israele, e le due tribù al sud furono chiamate Giuda.
Israele abbandonò Dio per servire gli idoli. Nonostante tanti avvertimenti da parte di Dio, Israele rifiutò di ravvedersi. Perciò, nel 722 a.C., Dio punì Israele, mandando gli Assiri a sconfiggerlo. L’Assiria mandò tutto il popolo in esilio eccetto i poveri, e portò altri popoli a colonizzare il paese. Questi pagani si sposarono con gli Israeliti rimasti e crearono una nuova religione che era un misto fra elementi del Giudaismo e elementi delle loro religioni pagane. Perciò, come religione, era abominevole a Dio, in quanto non fedele alla sua Parola. Queste persone di origine mista furono chiamati Samaritani, dal nome di Samaria, la città più importante della zona.
Nonostante la severa punizione di Israele, neanche la Giudea, il regno al sud, fu fedele a Dio. Perciò, Dio punì anche loro. Nel 586 a.C., la Giudea fu sconfitta dai Babilonesi e anche i suoi abitanti furono deportati. Dio annunciò che avrebbe punito loro con 70 anni di esilio, come profetizzato, dopo 70 anni fu loro concesso di tornare in Giudea per ricostruire Gerusalemme e il tempio. Quando i Samaritani si offrirono di aiutarli, i Giudei rifiutarono, in quanto i Samaritani non seguivano i precetti di Dio. Per questo nacque un’accesa rivalità e un forte odio fra questi due popoli, rivalità che si manteneva molto forte anche al tempo di Gesù.